Delitto Mollicone, sconcerto in aula: i segreti di Tuzi esclusi dal processo

A sollevare l’eccezione, accolta dalla Corte, la famiglia Mottola

Palazzo di Giustizia di Cassino

Palazzo di Giustizia di Cassino

C’è un colpo di scena nel processo per il delitto di Serena Mollicone, trovata cadavere a 18 anni nei boschi dell’Anitrella ad Arce nel giugno 2001. Le confidenze di Santino Tuzi, restano fuori dagli atti processuali.

Delitto Mollicone: le confidenze di Tuzi escluse dagli atti del processo

E’ stato stabilito il 7 novembre, nell’udienza che si è svolta dinanzi alla Corte d’assise del Tribunale di Cassino. Il luogotenente Gabriele Tersigni, avrebbe dovuto riferire sulle confidenze fattegli del brigadiere Santino Tuzi dopo gli interrogatori del 28 marzo e 9 aprile 2008, nei quali il brigadiere avrebbe detto che Serena il giorno della sua scomparsa (1 giugno 2001) si era recata nella caserma dei carabinieri di Arce, spiega Il messaggero. L’ex comandante Tersigni è dunque un test chiave, depositario di informazioni inaccessibili di cui solo lui è al corrente.

Tuttavia in aula Tersigni non potrà comparire in qualità di testimone. A chiedere l’eccezione è stata la difesa della famiglia Mottola.  Dopo ore di consiglio l’eccezione è stata accolta dalla Corte.

Santino Tuzi temeva l’arresto, era turbato, racconta il maresciallo Mattei. La moglie di Tuzi ha ribadito davanti al giudice di non credere che suo marito si sia tolto la vita.

La prossima udienza in data 12 novembre.

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