Distretto del Travertino, sindacati uniti per lo sciopero dei lavoratori

La scintilla che ha promosso lo sciopero di lunedì mattina, il licenziamento di 47 lavoratori lapidei

Lunedì mattina, 3 settembre, ore 7. Arrivano i primi lavoratori presso la Str (Società del Travertino Romano), una delle imprese storiche del territorio, uomini che ormai da mesi vivono una situazione di precarietà che ha investito l’intero Distretto del Travertino, a Guidonia e a Tivoli. Una crisi che non è certo dovuta alla mancanza di lavoro. Il travertino, il lapis tiburtinus, ha estimatori in tutto il mondo e le richieste arrivano da Oriente a Occidente. Un distretto industriale in salute è risorsa e vanto per l’intero territorio eppure un contenzioso tra l’amministrazione comunale di Guidonia e le imprese estrattive rischia di mandare all’aria tutto. Gli effetti sono già micidiali: oltre ai 47 lavoratori licenziati e alla chiusura coatta di alcune cave, c’è un futuro nerissimo e una ricaduta in termini di immagine e di sviluppo forse fatale. Le imprese sono convinte di essere nel giusto e di operare in conformità delle norme vigenti. Il Comune la pensa diversamente e non si fa scrupoli nell’inviare revoca di concessioni senza lasciare spazi alle trattative. La Regione Lazio, l’ente superiore che ha comunque voce in capitolo in questo contenzioso, si è più volte espressa a favore della conferma delle concessioni in scadenza e punta sul futuro e lo sviluppo del Distretto del Travertino romano. I lavoratori e anche gli imprenditori del settore ormai vivono nella precarietà più assoluta. Ogni giorno può essere messaggero di cattive notizie da parte degli uffici comunali e quindi a partire da oggi, di concerto con i sindacati uniti daranno il via a una serie di iniziative che consentano loro di riprendere a lavorare senza la pesante aria di precarietà che negli ultimi mesi ha tolto loro il sonno e la serenità. E stamattina, dopo l’incontro tra sindacati e lavoratori alla Str, si sono diretti verso il Comune di Guidonia, per manifestare l’urgenza di un problema che sta già causando effetti forse irreparabili.

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