E’ morta Eugenie Clark. La Signora degli Squali

La Signora degli Squali si è spenta ieri a Sarasota, in Florida. Aveva 92 anni

“..la dottoressa Eugenie Clark è un personaggio così straordinario e il suo lavoro tanto importante per comprendere gli squali, da farmi ritenere che le spetti un posto speciale, riservato a lei, in questo libro”.

Così aveva introdotto il capitolo dedicato al lato scientifico riferito agli squali l’autorevole subacquea, cineasta e studiosa del mondo marino, Valerie Taylor nel suo libro del 1978 dal titolo “Squali. I racconti più drammatici sul terrore dei mari”.

Impossibile non essere d’accordo con Valerie che, con suo marito Ron (scomparso pochi anni fa) erano già stati protagonisti di numerosi filmati dedicati alla vita negli oceani.

La dottoressa Clark era rimasta affascinata dal mondo marino fin da bambina. Molti dei suoi amici raccontano, come del resto fece lei stessa nei suoi scritti, di come rimanesse con il viso incollato anche di fronte al più semplice degli acquari. La passione che sentiva per l’oceano e le creature che lo popolano era incontenibile e iniziò ad approfondire i suoi studi.

La pietra miliare della sua attività giovanile fu la fondazione del Marine Laboratory di Cape Haze, in Florida che diresse per anni. Nei ricordi di Valerie Taylor la descrizione di quella stagione: “Durante il periodo che la dottoressa Clark ha trascorso al laboratorio, questo si è trasformato da un’insignificante iniziativa scientifica perseguita da un’unica persona, una donna per giunta, e che aveva a disposizione una costruzione di legno di sei metri per tre e mezzo, in uno degli istituti più autorevoli del genere nel mondo”.

Sono gli anni dello studio e della Ricerca sul campo e le mille difficoltà incontrate durante quel periodo non la fecero perdere d’animo. Sono anche gli anni del suo libro “La signora con la fiocina” (Lady with a spear) e degli studi sul comportamento degli squali che, allora (siamo negli anni ’50) erano visti solo come stupide macchine assassine pronte ad ingoiare qualsiasi cosa capitasse loro a tiro.

Nel suo libro, la Clark illustrava il suo lavoro al laboratorio e raccontava dei suoi esperimenti con gli squali con una narrativa entusiasmante e accattivante che sbalordì non poco l’ambiente scientifico di quegli anni abituato a testi pomposi e poco comprensibili dal lettore medio. Così si va dagli squali che vengono “addestrati” a suonare campanelli con il muso per ricevere cibo e alle prove di percezione visiva fino ad arrivare al racconto di uno squalo speciale che si dimostrava in qualche modo amichevole con la studiosa.

Temi che, ancora oggi, possono lasciare perplessi ma che già allora diedero risultati di non poco conto tanto da farle conferire apprezzamenti e riconoscimenti da quello stesso mondo che fino ad allora la aveva semplicemente ignorata.

Subacquea, non si era mai risparmiata in nessuna delle sue spedizioni in giro per il mondo dando filo da torcere, in acqua, a molti dei suoi colleghi più giovani. Celebri i suoi studi relativi alle secrezioni della piccola Sogliola di Mosè come possibile deterrente da poter usare in caso di incontri con gli squali.

Anni e anni di lavoro e passione non possono essere raccontati in poche righe. Non basterebbe una collana di volumi per ricordare un personaggio unico coma la dottoressa Clark. Così lasciamo che sia lei stessa a raccontarsi, seppur brevemente, attraverso un passo di uno dei suoi libri.

“Durante gli anni del liceo, scrive Eugenie, i pesci erano sempre nei miei pensieri. Il nuoto era la mia passione e ricordo che usavo la gomma da masticare da inserire nelle orecchie durante le mie interminabili apnee alla ricerca dei miei amati pesci. Poco a poco avevo trasformato la nostra casa in una specie di serraglio composto da animali marini. Rimanevo appiccicata davanti all’acquario per ore.  Mi affascinavano gli squali. Animali splendidi e possenti. Così temuti e così incompresi. Sapevo che quello doveva diventare il mio lavoro perché era il mio mondo”.

La Signora degli Squali si è spenta ieri a Sarasota, in Florida. Aveva 92 anni.  

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