Fase 2 per bar e ristoranti. Le linee guida della Regione Lazio dal 4 maggio

Fase 2, bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie e tutti i pubblici esercizi del Lazio. Il 4 maggio potranno riprendere, limitatamente all’asporto

Fase 2, bar e ristoranti

Fase 2, bar e ristoranti

Per Bar, ristoranti e affini nella fase 2 ormai alle porte, la Regione Lazio ha stilato un vademecum per la vendita di cibi e bevande da asporto. Parliamo di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie e di tutti i pubblici esercizi del Lazio. Il 4 maggio tutte queste attività potranno riprendere, limitatamente all’asporto, la propria attività e per questo motivo l’assessorato alle Sviluppo economico della Regione, guidato da Paolo Orneli, ha stilato delle linee guida. Provvedimenti redatti grazie alla collaborazione delle associazioni di settore, dei sindacati e in stretto raccordo con la sanità regionale. Linee guida per fornire indicazioni chiare e semplici ai titolari di queste attività, che potranno svolgersi senza alcuna limitazione oraria, ma anche per coloro che ne usufruiranno.

Questo il vademecum integrale per la Fase 2 per bar e ristoranti:

1. E’ consentita ai sensi del Dpcm 26 aprile 2020 la vendita di cibo e bevande da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali. Parliamo, a titolo esemplicativo, di bar, pub, ristoranti, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, paninoteche, yogurterie, piadinerie. Gli esercizi e le attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato o interdetto l’accesso sono invece esclusi, nel rispetto della normativa vigente in tema di sicurezza sanitaria. Si fa riferimento alle misure di sanificazione dei locali, dispositivi di protezione individuale per i lavoratori e distanziamento interpersonale previste dal Dpcm 26 aprile 2020 e relativi allegati.

2. Si raccomanda ai clienti l’ordinazione on-line o telefonica, in modo da garantire che il ritiro dei prodotti ordinati avvenga per appuntamenti dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno, dove in ogni caso i clienti dovranno rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

3. All’interno dei locali i clienti sono obbligati a indossare guanti e dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

4. I clienti entrano uno alla volta e devono permanere all’interno dei locali per il tempo strettamente necessario al pagamento e ritiro della merce. Non è consentito per i clienti l’utilizzo dei bagni.

Indossare sempre mascherina e guanti

5. Fermo restando quanto già disposto dalla normativa in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande (Reg. (CE) 852/2004), gestore e addetti devono indossare mascherina e guanti per tutto il tempo di permanenza nei locali. Inoltre devono mantenere, ove possibile, un distanziamento interpersonale di almeno un metro. Devono, ancora, adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. E per le mani è raccomandato un lavaggio frequente con acqua e sapone o altri prodotti igienizzanti.

6. È vietata ogni forma di consumo sul posto. I prodotti devono essere consegnati chiusi in confezioni da asporto.

7. Dovrà essere data ampia disponibilità e accessibilità a sistemi e prodotti per l’igienizzazione delle mani (preferibilmente a induzione automatica). In particolare, detti sistemi devono essere disponibili sia per il personale, sia per i clienti, all’ingresso del locale.

8. Deve essere data informazione sulle misure di sicurezza dei lavoratori come da normativa vigente. Deve, altresì, essere fornita completa informazione sulle norme di comportamento dei clienti e sulle modalità di ordinazione e ritiro della merce. Questo mediante esposizione di cartellonistica all’ingresso ed eventualmente anche sui siti internet e pagine social aziendali. Si raccomanda ai gestori di esporre in vetrina un cartello che indichi che l’attività di ristorazione è sospesa ad eccezione della ristorazione con consegna a domicilio e con asporto.

A cura di Angelo D’Ambrogio

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