Filippo Roma (Le Iene): Minacce di morte, dopo l’inchiesta su Di Maio

Il giornalista televisivo non drammatizza e liquida la cosa come i deliri dei soliti “leoni da tastiera”

Rischi del mestiere, o magari anche meno: semplici fastidi. Cose che certamente non fanno piacere e che forse un minimo di dubbio te lo lasciano (sarà solo un esagitato innocuo, quello che mi minaccia, o al pari di certi stalker passerà a vie di fatto?) ma che tutto sommato si possono accantonare come disturbi di routine.

Filippo Roma, il giornalista delle Iene che ultimamente si è occupato dell’azienda del padre di Luigi Di Maio e dei suoi dipendenti pagati in nero, è intervenuto questa mattina a Un giorno speciale, la trasmissione di Francesco Vergovich su Radio Radio, e ha parlato dei messaggi minatori che gli sono arrivati da chi si è infuriato per quanto è stato reso di pubblico dominio. Esponendo il vicepremier a una pressione mediatica a dir poco sgradevole.

Il racconto di Filippo Roma (Le Iene), minacciato per l'inchiesta su Di Maio

I toni, tuttavia, sono abbastanza distaccati. Da un lato è vero che le minacce di morte ci sono state, e “Non è la prima volta che accade. Anche l’anno scorso, quando feci l’inchiesta sulle false restituzioni dei parlamentari 5 Stelle si attivò tutta questa massa di simpatizzanti o attivisti – non so come chiamarli – che hanno cominciato a insultarmi in tutti i modi”. Dall’altro lato, non c’è da dare troppo credito a questo genere di messaggi: “Sono convinto che siano i tipici comportamenti dei ‘leoni da tastiera’ che in preda alla frustrazione ti scrivono ‘sta cosa per sfogare il loro odio momentaneo”.

Conclusione, assai sensata, “non do molta importanza a queste minacce, perché chi ti vuole ammazzare non ti minaccia: ti aspetta sotto casa e ti dà la botta in testa”.

Ancora più interessante, però, è il passaggio in cui Roma sintetizza l’assunto di quegli attacchi: “Tu lavori per Mediaset, Mediaset è invisa ai 5 Stelle, è Berlusconi che ti fa fare queste inchieste”. Un "teorema" che non avrebbe alcun fondamento, in quanto “in passato ho perseguitato Letta (Enrico, ndr) quando era presidente del Consiglio, e poi Matteo Renzi. Quello che ci si dimentica è che alle Iene ho fatto dei servizi su tutte le forze politiche. Oggi i 5 Stelle stanno al governo e di questo parliamo”.

In realtà l’analisi da fare sarebbe più approfondita, ma questa è la versione di Filippo Roma ed era giusto registrarla.

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