Fini: “Cerciello Rega un incapace e il collega Andrea Varriale buttato a terra”

La polemica è di Massimo Fini, noto per il suo atteggiamento anarchico e le critiche feroci all’Occidente

Un inatteso attacco al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso una settimana fa dall'americano Fiinnegan Lee Elder e al suo collega carabiniere Andrea Varriale arriva sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. L'articolo è di Massimo Fini, uno dei giornalisti più popolari in Italia, conosciuto per i suoi atteggiamenti da anarchico e per le sue feroci critiche all'Occidente. Fini sostiene che il vicebrigadiere Cerciello Rega avendo dimenticato la pistola d’ordinanza in caserma pur essendo in servizio, più che un eroe gli sembra un incapace, e anche il collega carabiniere Andrea Varriale, "sopraffatto e buttato a terra" dal ragazzo americano, come ha dichiarato Francesco Gargaro, comandante provinciale dei carabinieri di Roma, ha dimostrato di non essere all'altezza del ruolo e ha concluso che "Se queste sono le nostre Forze dell'Ordine siamo freschi". 

L'affondo di Fini sorprende e fa male, Mario Cerciello Rega è stato pianto da un Paese intero e a quanto si è saputo svolgeva la sua professione con coraggio e slancio solidale. Probabilmente quella del giornalista milanese è stata una provocazione ma per molti lettori sarà difficle digerirla. Nel corso degli anni hanno fatto rumore alcuni suoi libri e le tesi sostenute. Ricordiamo "Elogio della guerra", "Sudditi. Manifesto contro la Democrazia", "Il Mullah Omar", la biografia del leader dei Talebani, una figura odiatissima in tutto l'Occidente ma per Massimo Fini, un patriota che difende con coraggio il suo Paese. 

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