Fiore, Forza Nuova: “Lega e M5S incoerenti, sia patriottici che liberal”

“La sinistra non si spiega come fu battuta dal fascismo sul suo terreno perciò vede ancora fantasmi del passato”

Roberto Fiore di Forza Nuova ha rilasciato una articolata intervista toccando temi attuali e controversi dell’Italia e dell’Europa.

Roberto Fiore lei è cofondatore di Forza Nuova movimento che ama definirsi “nazional popolare”, a distanza di 20 anni dalla nascita il movimento può continuare a definirsi tale?

Certo apparteniamo alla tradizione nazional popolare di impostazione patriottica anche come idee; in effetti noi siamo il movimento che in assoluto ha fatto meno cambiamenti negli ultimi 20 anni.

Il suo partito è stato accusato in più occasioni di xenofobia, considerando l’attuale situazione delle nostre città e di alcune zone di esse, pensiamo a Roma a piazza Vittorio, a Castro Pretorio, alla stessa zona della stazione Termini; pensa che sia un aggettivo confacente alla visione del partito?

Noi non siamo mai stati xenofobi e la nostra impostazione culturale è di vedere sostanzialmente i popoli svilupparsi parallelamente e di evitare che non ci sia una innaturale mescolanza di popoli secondo il volere del grande capitale, pertanto siamo sempre stati non xenofobi; d’altra parte noi parlavamo già oltre 20 anni fa di strutturare un forte aiuto all’Africa investendo il nostro know how europeo per impedire che si creasse questo fenomeno destabilizzante dell’immigrazione.

Come considera l’attuale politica attuata dal governo in merito all’ingresso di migranti nel territorio nazionale e al blocco dei porti messo in atto dal ministro Salvini?

Non possiamo non registrare un cambiamento della situazione con una frenata negli arrivi di immigrati grazie ad una politica da considerarsi decisa sul blocco dell’immigrazione; purtroppo si registra anche l’inefficienza italiana se si pensa al fallito rientro di quei tunisini ai quali è stato, poi, permesso di restare in Italia a causa del malfunzionamento dell’aereo. Il fatto più grave, che resta non affrontato è quello dei rimpatri; vi sono circa 700.000 persone che non hanno titolo per cui restare in Italia, anzi hanno titoli per non esserci perché magari hanno commesso crimini o sono in combutta con la criminalità nigeriana; questi dovrebbero essere immediatamente espulsi e mi sembra che non ci sia una politica forte e chiara come, invece, dovrebbe essere.

Il ministro Fontana ha affermato che “le famiglie gay non esistono” e che le distanze prese da Salvini e da altri politici del M5S sono dovute al “suo essere cattolico” e che “la famiglia eterosessuale è quella naturale ed è quella da incentivare mentre quelle arcobaleno per la legge non esistono”; Forza Nuova è stata spesso tacciata di omofobia, pensa che le affermazioni di Fontana possano essere condivise?

Sicuramente possono essere condivise benché sia poco quanto espresso da Fontana il quale fa delle affermazioni di principio condivisibili, anche se siamo in attesa di una normativa che porti ad un cambiamento strutturale delle politiche italiane sul discorso famiglia e sul tema della tutela della vita; è bene precisare che quanto accade in Italia non è un fenomeno solo italiano ma c’è un riposizionamento cristiano e naturale, sostanzialmente contrario alle famiglie gay, che sta avvenendo in tutto il mondo in modo vincente, in Russia, nell’est europeo, in molte zone dell’Asia. I popoli e i loro politici migliori si rendono conto che non ci può essere uno sviluppo della nazione in futuro se non si da forza alla famiglia e soprattutto a quelle numerose, come recita l’articolo 31 della Costituzione, che danno un contributo forte alla nostra società.

Lei è dichiaratamente euroscettico, pensa che la politica europea chiaramente orientata da Francia e Germania e le ultime dichiarazioni di Moscovici secondo cui ”l’Italia è un problema nella zona euro” diano ragione e forza alle sue teorie nazionalistiche e anti europee?

Noi siamo scetticissimi e contrarissimi a questa Europa; abbiamo sempre sostenuto che esiste un’altra Europa che è nel nostro DNA politico e culturale e che è l’Europa dei popoli e delle patrie, una Europa cristiana, romana e greca, sovrana, libera, forte, armata che è il contrario, sostanzialmente di questa Europa che si fa invadere e da alle banche la possibilità di stritolare i suoi cittadini, che fa circolare teorie eccentriche come quella delle famiglie gay che non hanno nessun riferimento ai valori fondamentali della civiltà che sono i valori cristiani, romani e greci. Non siamo antieuropeisti a priori ma siamo fortemente pro europeisti ma assolutamente contrari a questa Europa che si basa su presupposti liberal massonici e alla fine dittatoriali. L’Italia nel momento in cui iniziasse a marciare verso la sua storia ritrovando sé stessa tornerebbe ad essere la guida dell’Europa; d’altra parte questa è la caratteristica del nostro popolo. Noi siamo stati protagonisti d’Europa non solo con l’impero romano ma anche successivamente con la Serenissima e con tutte le forme di civiltà che abbiamo aiutato a costruire nei secoli e derubate negli ultimi 70 anni quando il centro delle politiche europee sono divenute le banche, le logge massoniche o le cancellerie sovietiche e americane di un tempo.

Cosa pensa dell’affermazione di Moscovici secondo la quale “in Europa è da verificare se ci sono tanti piccoli Mussolini”?

Io penso che questo continuo parlare del fascismo e di Mussolini nasconda un grandissimo malessere della sinistra liberal che chiama fascismo tutto ciò che è patria e sentire forte da parte di un popolo, pur sapendo che questo fenomeno nazional popolare e patriottico rappresenta la fine della stessa sinistra e questo vento che Orban definisce democratico e illiberale è un vento dei popoli che ritrovano sé stessi e questo è il momento in cui la storia inizia a muoversi. Parlare di fascismo oggi è sintomo di una paura di essere sconfitti; la maggior parte dei documentari parlano di Mussolini e del fascismo e ciò denota che la sinistra non ha mai potuto spiegare come mai il fascismo battè la sinistra sul suo terreno e questo resta il loro grande problema.

In una intervista pubblicata dal nostro giornale, Tajani ha definito l’unione di Lega e M5S un matrimonio contro natura, lei cosa ne pensa?

Sicuramente è un matrimonio atipico tra due entità che hanno, probabilmente, obiettivi differenti ma il vero matrimonio contro natura è quello che vede nel centro destra delle posizioni nazionalistiche, patriottiche, sociali e sovraniste convivere con posizioni liberal democratiche classiche rispetto a banche e istituzioni e questo è, secondo me, il vero problema che deve risolvere il centro destra e soprattutto Forza Italia che oggi è nel Partito Popolare ma in realtà è spinta da pulsioni liberal massoniche e assolutamente non cristiane se non addirittura anti cristiane e sono in contraddizione con quello che, in questo momento, dicono Fratelli d’Italia e Lega; poi bisogna vedere se ognuno continuerà a dire ciò che sta dicendo oggi.

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