Grillo a Malagrotta, accuse a Renzi e ai giornalisti

“Lui non ha abolito le Province ma voi non glie lo fate notare”. Intanto Marino rassicura i romani sui rifiuti

Beppe Grillo è arrivato intorno alle 19 a Malagrotta per un incontro con la cittadinanza organizzato da alcuni parlamentari M5S. Tra questi alcuni dei volti piu' noti del movimento: Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi, Paola Taverna, Stefano Vignaroli e Luigi Di Maio. L'evento si svolgerà presso il parco in via Giuseppe Vanni, nel quartiere Massimina, a poche centinaia di metri dalle mega discarica. I pentastellati stanno contestando da mesi l'operato della Regione Lazio e del Comune di Roma riguardo la gestione dell'emergenza rifiuti. In avvio di campagna elettorale, Malagrotta rappresenta la sede migliore per ribadire il proprio malcontento di fronte alla cittadinanza, alla luce dell'arresto del patron della discarica, Manlio Cerroni.

Inoltre, nella giornata di ieri, il sindaco di Roma, Ignazio Marino aveva avvisato che "se Roma non troverà altri siti dove effettuare il trattamento dei rifiuti e non otterrà il dissequestro dei tre impianti di Tmb sequestrati dalla magistratura insieme a Malagrotta, dal 26 maggio non saprà più dove mandare la propria immondizia". Tuttavia, nella serata odierna, il primo cittadino della Capitale ha precisato che Roma non finirà come Napoli, aggiungendo che il ministro dell'Ambiente Galletti "capirà che noi abbiamo fatto molto, ma per farlo dobbiamo continuare a usare le uniche tecnologie che negli ultimi 50 anni sono appartenute a una sola persona, ora agli arresti (Manlio Cerroni, n.d.r.).

Ovviamente le rassicurazioni di Marino non fermeranno Beppe Grillo e i suoi uomini, decisi a continuare la loro battaglia. Al suo arrivo, il leader del M5S era atteso da una folla di giornalisti, che gli hanno rivolto domande di politica nazionali, alle quali non si è sottratto. "Voi non dovete rendervi complici di chi dice falsità – ha attaccato Grillo – perciò quando quando fate domande e vi rispondono con cose false voi dovee dirvi che non è vero. E' il caso dell'abolizione delle province: c'è gente che dice di averlo fatto ma se si legge il testo non è così. Voi avete il dovere di farglielo notare ma non fate nulla. Se voi non dite no alla menzogna come possiamo andare d'accordo?".

Evidente l'attacco al presidente del Consiglio Matteo Renzi, successivamente accusato di essersi piegato anche lui ai "diktat" della Germania:"Siamo andati dalla Merkel – ha detto Grillo – a confermare quello che ci è stato imposto: il fiscal compact firmato a luglio 2012. Questa misura ci impone di tagliare ogni anno 50 miliardi per venti anni: è un cappio incredibile. Il debito arriva a un punto che diventa immorale.  Dovremmo fare come il presidente dell'Ecuador, che è andato in piazza a dichiararlo di fronte al popolo. Inoltre ricordo che la Germania nle 1953 pagò un quinto del debito, mentre ora pretende che noi sborsiamo fino all'ultimo centesimo."

Grillo è tornato anche sulla sua concezione dell'UE:"Serve una comunità e non un' unione europea: io sono il più europesita di tutti perché so che fuori dall'Europa c'è anche di peggio, ma bisogna cambiarla"

Il leader pentastellato ha chiuso con una nuova bordata nei confronti del presidente del Consiglio e dei giornalisti:"Renzi – ha affermato – è un figlioccio di Licio Gelli, voi lo sapete ma fate finta di niente. Però in privato mi date ragioni".

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