Frosinone, incerto il futuro dello stabile Permaflex

Il sito è stato acquistato lo scorso novembre da un imprenditore sorano

Dalla direzione di Licio Gelli – più famoso per la cronaca sulla Loggia P2 che per i materassi – a Giacomo Riina, l’azienda Permaflex di Frosinone ha fatto storia per 50 anni, dal 1952 al 2002, l’anno del fallimento.

A iniziare il progetto, fu Giovanni Pofferi che, in occasione dell’inaugurazione a Pistoia di un centro Piumaflex (logo inventato in collaborazione con Augusto Fontani), conobbe Licio Gelli.
Dall’incontro tra i due, nel 1956, nacque il marchio Permaflex, che sbarcò anche a Frosinone.
Poi le vicende si spostarono a Latina, Pofferi e Fontani abbandonarono il progetto e tutto rimase nelle mani di Licio Gelli.

Fino a quando la Procura di Latina non dichiarò ufficialmente il fallimento dell’azienda. Era il 2002.

Già la Conad si era offerta di comprare lo stabile, a patto che la sua destinazione fosse cambiata. Ma la trattativa si concluse con un nulla di fatto.
Oggi, il sito Permaflex di Frosinone, che si trova in prossimità del casello autostradale, è stato acquistato da un imprenditore di Sora, esperto in realizzazione di centri commerciali.

Negli anni successivi al fallimento, sono state effettuate ben 4 aste, per un prezzo originario di 7,9 milioni.
L’ultima asta, di cui non si è saputo quasi nulla, si è conclusa lo scorso 29 novembre, al prezzo di 3,367 milioni di euro.

Ma il vociferare degli ultimi tempi sulla possibile trasformazione del sito in un centro commerciale, ha fatto parlare molte persone.
La struttura dell’area, che si estende per circa 20 mila metri quadrati, infatti permetterebbe la possibilità di richiedere alla Regione l’autorizzazione per realizzare una grande struttura commerciale di vendita.
Anche se la destinazione d’uso dell’immobile è la stessa di 50 anni fa: industriale, e non commerciale.

Per ora tutte le ipotesi restano aperte.

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