Lazio. Morto bracciante nel Viterbese, Mattia: Regione fermi lavori pesanti in ore più calde

L’ultimo decesso è avvenuto nel Viterbese, dove un bracciante agricolo ha avuto un malore nei campi per il caldo eccessivo

Bracciante agricolo, raccoglitore di angurie (Foto Wikifarmer)

Bracciante agricolo, raccoglitore di angurie (Foto Wikifarmer)

“La Regione Lazio, in quanto competente in salute e sicurezza, fermi i lavori pesanti nelle ore più calde. Dall’agricoltura ai cantieri stradali, è urgente tutelare i lavoratori più a rischio, ed è possibile farlo preventivamente con un’adeguata pianificazione visti i bollettini meteo che di continuo riempiono i notiziari”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia.

Morto bracciante agricolo nel Viterbese

“L’ultimo decesso nel Lazio riguarda un lavoratore agricolo morto di fatica dopo aver avuto un malore nei campi, per il caldo eccessivo, mentre era impegnato nella raccolta di cocomeri nei pressi di Montalto di Castro, nel Viterbese”, continua Mattia.

Sindacati: garantire la sicurezza dei lavoratori

“E’ stata definita dai sindacati ‘una morte annunciata‘, viste le precedenti e continue richieste rivolte alla Regione e alle Istituzioni di intervenire con adeguate misure di prevenzione per tutelare i lavoratori più a rischio dall’impatto dell’emergenza caldo”.

“Purtroppo non sono sufficienti le campagne social per evitare morti e infortuni sul lavoro ma servono maggiori regole e tutele. Il diritto alla vita è più importante della produttività. Un principio fondamentale di buon senso che di sicuro è condiviso anche dal Presidente Francesco Rocca, che, come auspico, interverrà al più presto in tal senso prima che ci sia la prossima vittima”, conclude la consigliera regionale Eleonora Mattia, membro della Commissione Lavoro alla Pisana.

(Foto copertina tratta dalla piattaforma online Wikifarmer)