Le foto di Filippo Gatti, infermiere “errante” in zone di guerra

Un infermiere errante che, per scelta, con sacrificio e tanta passione, cura le ferite aperte di questo mondo

Un infermiere errante che, per scelta, con sacrificio e tanta passione, cura le ferite aperte di questo mondo. Si chiama Filippo Gatti, è bergamasco ed è un professionista decisamente anomalo. Tanto che, diverso tempo fa, ha deciso di mollare il “posto fisso” in ospedale per dedicarsi totalmente alle missioni umanitarie. Da allora vaga per il globo, in collaborazione con la Croce Rossa Internazionale e con Emergency, dedicandosi soprattutto ai bambini, visti i suoi anni di esperienza in terapia intensiva pediatrica. E lo fa in quei paesi dove l’infanzia, purtroppo… praticamente non esiste. Perché c’è la guerra. La miseria. La fame. Parliamo di posti come Sudan, Sierra Leone e Afghanistan. “…La guerra c’era anche lì… ce lo ricordavano i pazienti (soprattutto bambini) che venivano portati in ospedale perché saltati sopra alle mine o agli ordigni bellici inesplosi accidentalmente raccolti o calpestati mentre giocavano o pascolavano le greggi di pecore lungo le rive del fiume o sulle montagne lì attorno” ci ha raccontato…"

Nel 2013 una nuova missione in Afghanistan, ma stavolta a LashkarGah, nel sud del paese, presso il centro chirurgico di guerra… Tralascio di raccontare le migliaia di vittime a cui ho visto le gambe e le braccia traumaticamente amputate dalle mine o dai colpi di mortaio. Alcune di queste immagini tornano a volte ancora nei miei sogni notturni”. A chi gli domanda cosa l’abbia spinto a scegliere di dedicarsi totalmente alle missioni umanitarie Filippo risponde col sorriso: “Può sembrare una vita dura, certo. Ma essere operatori umanitari non è che questo: l’unione di tante persone che credono nell’eguaglianza di tutti gli esseri umani e si adoperano per costruire un mondo di pace… Questa è la mia vita ed io voglio viverla con la banale e infantile illusione di essere utile al prossimo”.

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