Milan 2-1 Lazio, partita fiacca ma c’è qualcosa da recriminare

In questa partita la Lazio perde la sua caratteristica migliore, quell’attacco solitamente così fulmineo e veloce

La Lazio non vince a Milano, in campionato dal 89. Questa è la premessa storica che accompagna i biancocelesti nella trasferta meneghina contro il Milan. I rossoneri sono nella speranza di riprendersi in campionato con il pittoresco Gattuso che ancora non crede che dopo qualche panchina di basso cabotaggio sia diventato di colpo alllenatore del Milan. La Lazio presenta una formazione alternativa con Caicedo centravanti centrale e Luis Alberto a spaziare. Milinkovic in un ruolo più guardingo a proteggere la difesa. La partita comincia veloce e il Milan si muove con volontà e piglio. La Lazio contiene per approfittare degli spazi quando le viene consentito. E quando si incontrano due compagini che non hanno il difensivismo nei cromosomi può capitare di tutto, infatti nel giro di pochi minuti il Milan segna e la Lazio pareggia. A quel punto dopo essersi dati uno schiaffo a testa le due squadre rallentano. La Lazio tenta di approfittare con rapidi contropiedi e il Milan arrabatta con qualche conclusione da fuori . La traversa di Luis Alberto mette paura alla tribuna piena zeppa di cinesi interessati ma quasi incredibilmente alla fine del primo tempo il Milan si porta in vantaggio. La Difesa della Lazio ogni tanto ha qualche giocatore che va in letargo agonistico.

Il secondo tempo ha le stesse caratteristiche del primo con la sostituzione al 6’ di Anderson con uno scarico Leiva. La Lazio colleziona cartellini gialli con una certa disinvoltura. Il Milan ha ancora gamba e pressa a tutto campo, fa girare la palla e dimostra di aver preparato bene la partita sicuramente meglio della Lazio che non riesce a pungere come ci ha abituato nelle partite precedenti. I biancocelesti cercano sempre la giocata difficile ed impattano nel dinamismo degli avversari che in certi momenti si trovano spazi di manovra comodi per ripartenze micidiali. Inzaghi ha puntato su una formazione forse troppo risicata. L’assenza di Immobile se contro l'Udinese era stata contenuta da una squadra sicura e determinata, contro il Milan si fa sentire. Comunque la partita è viva e tutte e due le squadre non risparmiano le energie. Esce De Vrji che non è soltanto un difensore centrale ma direi il perno della difesa della squadra romana. La Lazio non è neanche fortunata perché in questi scontri cruciali del campionato finisce sempre per perdere qualche pedina fondamentale. In questa partita la Lazio perde la sua caratteristica migliore, quell’ attacco così fulmineo e veloce nella manovra appare un po’ spento. Non possiamo dire che sia mancato l’impegno ma a San Siro non basta. Finisce 2 – 1 ed è un peccato.

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