Nuove Luci su Artena:al Granaio si registra il pienone all’inaugurazione

All’ex Granaio Borghese conferenza “Artena sotterranea” di Matteo Riccelli e degustazioni di vini con Emanuela Ascione

Finanziato dalla Regione Lazio, facente parte del progetto “Visit (Museum) Grand Tour” dei Castelli Romani, nel pomeriggio del 4 novembre, all’ex Granaio di Artena, dove ha sede il prestigioso Museo Archeologico “R. Lambrechts”, dalle ore 17:30, si è svolto il primo dei tre incontri (gli altri il 18 novembre e il 2 dicembre) di “Nuove Luci su Artena”. Organizzato dall’Assessore al Polo Museale, Avv. Alessandra Bucci e dal Gruppo del Museo Archeologico, ha visto la massiccia presenza di tanti cittadini interessati ad ascoltare quanto riferito dall’Ing. Matteo Riccelli (frutto della sua tesi di Laurea e di studi e ricerche protrattisi per oltre tre anni e resi possibili grazie alla disponibilità della famiglia Borghese) su ‘Artena Sotterranea’ e a degustare ottimi vini e spumanti presentati dalla Sommelier Emanuela Ascione: un binomio di grande successo che ha riscontrato i favori di tutti i presenti.

A presenziare l’evento il Sindaco Dott. Felicetto Angelini che ha proposto di acquistare le stanze sotterranee e renderle visibili, mettendole in sicurezza e presentare ‘Artena Sotterranea’ anche alle scuole, l’Ass. Bucci la quale ha ribadito le potenzialità della cittadina che può puntare sui giovani in quanto a cultura e turismo, il Direttore del Museo Archeologico Prof. Massimiliano Valenti che ha ricordato il progetto comprendente anche due visite guidate al centro storico il 12 novembre e al Museo il 21 gennaio, inoltre, novità assoluta, l’evento ‘Contaminazioni’ il 16 dicembre (mix di architettura, storia, musica) sempre al Museo. La conferenza dell’Ing. Riccelli è stata davvero interessante e molto seguita. Pochi sapevano dell’esistenza di tanti vetusti locali, in disuso, al di sotto di Piazza della Vittoria, voluti dal Cardinal Scipione Borghese e realizzati in soli dieci anni per creare la piazza stessa e la strada che conduce al famoso Arco a lui intitolato.

Nel periodo borghesiano, dai primi anni del ‘600 a metà ‘700 è nato il bellissimo borgo, come possiamo ammirarlo ai nostri giorni. A riferirne sulla realizzazione gli scritti di un cronista del 1600 al seguito di Papa Paolo V in visita al nipote Scipione e dello storico locale Stefano Serangeli, letti dall’attore Valerio Macellari. Ma quali erano questi locali, dimenticati dal tempo e dall’incuria? Sale di strigliatura (Riccelli si è servito di foto e slide con ricostruzioni in 3D) in cui si entrava direttamente in carrozza; granari e fienili dove  veniva stipato il grano della nobiltà; le sostruzioni su cui si regge tutto il complesso e si possono ammirare numerose arcate alte 15 metri; la cloaca, ancora oggi funzionante che raccoglie le acque della zona soprastante e passando sotto il Palazzo Borghese le fa defluire in basso.

Sono seguite le spiegazioni sulla degustazione vinicola da parte della Sommelier Ascione riguardo al vitigno locale, ottimo, il Cesanese che si divide in comune e Cesanese di Affile, la Passerina, il Cacchione endemico di Nettuno, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, tutti presentati dall’Azienda Schiavella di Genazzano, fondata da Giuseppe nel 1913. Infine, dulcis in fundo, si è passati nelle sale del  Museo per degustare i prelibati vini e ammirare i reperti archeologici ivi catalogati. Nel prossimo incontro del 18 novembre la Sommelier ha anticipato che presenterà i prodotti di un’azienda agricola di Orvieto.

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