Omicidio Serena Mollicone, colpo di scena: riapre il processo per il delitto di Arce, il pg chiede di ascoltare 44 testimoni

Il procuratore generale ha chiesto di sentire 44 persone, tra testimoni e consulenti, ritenuti “indispensabili” per accertare la verità dei fatti

serena mollicone

Serena Mollicone

Il processo di secondo grado per l’omicidio di Serena Mollicone inizia con un colpo di scena. I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma, dopo circa un’ora di camera di consiglio, hanno deciso per la riapertura dell’istruttoria dibattimentale. Riapre quindi il processo per la morte di Serena Mollicone, la 18enne di Arce, provincia di Frosinone, scomparsa l’1 giugno del 2001 e ritrovata senza vita due giorni dopo in un bosco a pochi chilometri di distanza da casa. 

Gli indagati

Per la sua morte sono indagati l’ex maresciallo dei Carabinieri della Caserma di Arce Franco Mottola che, secondo l’accusa, non ha svolto il compito di garanzia in quanto comandante, avrebbe aiutato il figlio Marco e non avrebbe evitato il delitto; il figlio Marco, che avrebbe colpito Serena, facendola sbattere contro la porta incriminata; la moglie di Mottola, Anna Maria; il maresciallo Vincenzo Quatralel’appuntato scelto Francesco Suprano.

Sentenza primo grado

Il 15 luglio del 2022 il Tribunale di Cassino ha assolto tutti, azzerando 16 mesi e 50 sentenze che evidentemente non sono bastate a svelare il mistero di 22 anni fa.

L’accusa chiede di ascoltare 44 testimoni

Per ora è stato deciso di ammettere i consulenti tecnici, poi si valuteranno possibili testimoni ‘laici’. Le difesa dei Mottola avevano definito le richieste inaccettabili, inammissibili e intempestive. Il Procuratore generale, rappresentante dell’accusa, aveva invece richiesto l’ammissione di 44 testimoni e di una perizia robotica sulla botta che ha provocato il buco sulla porta, all’interno di uno degli appartamenti della caserma di Arce, dove Serena sarebbe stata colpita prima di essere abbandonata sul luogo del ritrovamento. 

Reazioni dei famigliari di Serena

“Sono contento, molto contento. Anzi speriamo si faccia molta più luce, perché avere preclusioni? Noi siamo contenti, molto contenti”, così commenta la decisione dei giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma, Antonio Mollicone, zio di Serena. Sandro Salera, legale della sorella di Serena, Consuelo, ha sottolineato che “non è così frequente la riapertura di un processo“, e in questo caso sarebbe accaduto, perché, sembra, “la Corte voglia rendersi conto dell’attendibilità” relativa alla sentenza di primo grado.    

Prossime udienze

Già decisa la data per la prossima udienza, ovvero il 20 novembre. Per le altre, possibili il 7, il 14 e il 21 dicembre. (Dire)