Piano Urbanistico Comunale, Consiglio Comunale acceso a Colleferro

Quasi sei ore di discussione che si concludono con l’approvazione delle linee guida con i soli voti della maggioranza

Un altro consiglio comunale fiume quello di ieri pomeriggio, 14 novembre, a Colleferro. Al centro dell’attenzione l’analisi e l’approvazione delle linee guida del Piano Urbanistico Comunale, che già da qualche giorno stavano destando gli animi dei consiglieri di minoranza e opposizione che chiedevano a gran voce il rinvio del punto all’ordine del giorno per via dei pochi giorni a disposizione per l’analisi dei documenti consegnati in commissione consiliare. Si è dato inizio ai lavori con la risposta alle interrogazioni e la discussione sul nuovo regolamento del Teatro comunale, approvato con i voti di maggioranza e minoranza, astensione del consigliere Cacciotti e voto contrario dei consiglieri d’opposizione Nappo, Girardi e Pizzuti. 

Giunti al punto sulle linee strategiche per la pianificazioe urbanistica il consigliere Girolami ha ribadito quanto affermato a mezzo stampa nei giorni scorsi. Linee strategiche per pianificazione urbanistica. “Ci siamo trovati in commissione di fronte una variante presentata dalla Secosvim, secondo noi, approvata dall'amministrazione. Quello che chiediamo è solo più tempo per analizzare i vari punti presenti in bozza e vorremmo coinvolgere anche i tecnici di nostra fiducia, nonché cittadini e associazione, per approvare una variante che veda il contributo partecipato di tutti – spiega – questo è e sarà il piano urbanistico anche di coloro che non hanno votato questa amministrazione e che vedono nei consiglieri di minoranza e opposizione degli interlocutori. Voi ci avete lavorato per due anni e mezzo e ora a noi chiedete di approvarlo dopo averlo letto per tre giorni?”.

Ovviamente il rinvio non viene votato dalla maggioranza per cui si va avanti, tra il malcontento generale e i toni alti. Dall’amministrazione la presentazione di un’ora dell’assessore all’urbanistica Zeppa, che ha proiettato slide, le quali, a detta dei consiglieri di minoranza, erano diverse da quelle proiettate in commissione. La posizione del consigliere Cacciotti la dice lunga: “Votando le linee guida si arriva a pianificare la città in quella direzione – afferma – non ci vuole un’intelligenza al di sopra della media per comprendere questo. In tre giorni non si può prendere che un consigliere che non sia necessariamente un tecnico possa valutare, per di più in maniera positiva un piano regolatore che rappresenterà il futuro di questa città. Immagino che l’assessore non abbia preparato la sua presentazione in due giorni. Io non sono in grado di valutare e apprezzo lo sforzo dell’assessore, ma non posso decidere in un’ora di consiglio. Si parla di ambiente, poi però dobbiamo ricordare il precedente consiglio comunale nel quale la maggioranza a votato a favore dello spostamento dei tralicci della discarica. Non è metodo questo per far partecipare tutte le parti in causa, per questo motivo io non parteciperò alla votazione uscendo dall’aula”.

Cacciotti abbandona l’aula. Prende la parola il consigliere Girardi il quale punta il dito contro le duecento pagine consegnate pochi giorni prima del consiglio. “Si parla di rigenerazione e archeologia industriale – esordisce – tutto questo faceva parte del nostro programma elettorale. Mi pare che qui sia stato già deciso tutto. Avete deciso dove si svilupperà la nuova Colleferro, avete pensato alle periferie, all’edificabilità di alcune aree della Secosvim, ma credo che le linee strategiche meritino una discussione diversa. Dalla vostra presentazione non si evince cosa dovrà diventare Colleferro e come al solito mettete dei muri contro chi la pensa diversamente da voi. Una chiusura e un non rispetto del ruolo che ognuno di noi rappresenta in questa aula. Ci sono un centinaio di persone che mi hanno affidato la loro fiducia alle elezioni e alle quali io ho il dovere morale di rispondere e di dar voce alle loro istanze”.

Su questa chiusura e spaccatura, specialmente dopo i toni alti che ha preso la discussione, torna anche nelle parole di nuovo di Girolami e Del Brusco che annunciano il loro voto contrario alle linee guida, non solo, ma a un “metodo che ammette di portare in consiglio dei pacchetti pronti che si devono votare, come in passato abbiamo contrastato alle amministrazioni precedenti. Ci sono state richieste e interrogazioni alle discussioni consiliari alle quali non abbiamo avuto risposta. Si parla di sviluppo delle aree all'interno della Secosvim, in che termini? Pare non si abbattano le barriere della fabbrica, ma si arretra solo di poco, il parco a cui si fa riferimento già esiste, la differenza è che potrà essere fruibile.  Secosvim ci consegna aree vincolate quindi non ha nessuno interesse. Che tipo di sviluppo si fa? Industriale o residenziale? Questo non e' stato detto. Non si capisce che strada si vuole prendere. Si dismette tutta l’area dell’Alstom oppure coesiste, come in passato, industria e residenziale? Lì c’era la Caffaro non dimentichiamolo. Poi abitazioni allo Scalo, sotto tre ciminiere? Questo documento parla solo della Secosvim. Davvero ci sarà qualcuno che vorrà venire ad abitare in queste zone?”. Le perplessità del gruppo Italia dei Valori e la contrarietà al metodo e comportamento dell’amministrazione e della maggioranza.

L’arroganza e la provocazione del sindaco e dei suoi viene ribadita anche dai consiglieri Pizzuti e Nappo. ”Questa documentazione di chi e' il frutto? – chiede Pizzuti – il lavoro è solo politico. La pianificazione strategica non si può improvvisare. Non comprendo qual è lo sviluppo per la città. Da un’amministrazione come la vostra mi aspettavo una città a misura di bambino, con piste ciclabili, aree pedonali, sicurezza per i minori”.

“Sono tutti programmi della precedente amministrazione – riferisce il consigliere Nappo – che fine ha fatto il nostro centro storico, la città morandiana? Cosa è cambiato dalle amministrazioni precedenti? Mi pare che il progetto Secosvim era scritto, come pure l’apertura di via Romana, l’importanza delle aree Sloi e Slim. Voto contro un modo di fare, contro la mancanza di rispetto nei confronti della massima assise comunale, contro il non rispetto dei ruoli”.

Quasi sei ore di discussione che si concludono con l’approvazione delle linee guida con i soli voti della maggioranza. Stavolta minoranza e opposizione uniti nel voto contrario.

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