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Raggi, casse comunali piangono, non abbiamo più entrate. Proroga lockdown non è ipotesi sul tavolo
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi intervenendo nel corso di una trasmissione su Rai Tre, ha dichiarato: ‘Le casse comunali piangono perché non abbiamo più entrate ma continuiamo ad erogare servizi. Abbiamo bisogno di risorse ma soprattutto poteri speciali per avere procedure più snelle e veloci per mettere in terra i fondi del Governo. Se non possiamo fare gare veloci i nostri imprenditori quando ripartono?”.
“In questo momento una proroga del lockdown non è una ipotesi sul tavolo – ha proseguito Raggi – Non vorrei lanciare messaggi ancora più foschi nel periodo che stiamo vivendo. I dati di stamane, poi, ci stanno confortando sull’andamento del contagio”.
Raggi ha poi affermato che è “al lavoro con la cabina regia insieme con il premier Conte per stabilire ritmi e progressione della riapertura. Due sono le parole fondamentali: gradualità e prudenza. Dobbiamo consolidare i dati epidemiologici e riaprire gradualmente per evitare una ricaduta – ha spiegato la prima cittadina – l’importante è fare passo dopo passo, senza affrettare i tempi. Una ricaduta sarebbe dura”.
E sulla ricorrenza della nascita della Capitale, ha detto: “E’ un Natale di Roma particolare , sarà un Natale diverso, difficile ma anche di incoraggiamento. Roma ha superato tante sfide e criticità, ce la farà anche questa volta. Ai romani regalerei un senso di fiducia perché è quello che aiuterà a superare anche questo momento difficile”.
Il sindaco in conclusione è tornato sull’ipotesi di riaprire i centri estivi, che qualche polemica ha sollevato: ”Bisogna valutare la riapertura degli asili nidi, delle materne a luglio come centri estivi – ha sostenuto – i nostri bambini stanno soffrendo un periodo particolare.
Da una parte la mancanza di contatto con i loro coetanei è una delle cose più alienanti che stanno vivendo, dall’altro ricordiamoci che nel momento in cui i genitori torneranno al lavoro e la riapertura sarà effettiva, i bimbi con chi rimangono? E’ uno dei problemi su cui dobbiamo interrogarci”.
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