Referendum Catalogna, attenzione alla demagogia, il pericolo è grande

Fino a che punto è lecito, da parte dei politicanti, cavalcare la rabbia che sempre più elettori percepiscono, al fine di ottenere voti?

Il referendum catalano, così come la Brexit lo scorso anno, ci pongono davanti alla seguente domanda: fino a che punto è lecito, da parte dei politicanti, cavalcare la rabbia e quel senso di marginalità che sempre più elettori percepiscono quotidianamente, al fine di ottenere più voti? O, peggio ancora, per creare consenso intorno ad avventure politiche avventate? Perché la Brexit ed il referendum catalano altro non sono che avventure politiche avventate e pericolose, i cui effetti potrebbero essere negativi soprattutto per quelle persone che ne hanno decretato il successo, inconsapevoli del reale significato del loro voto e delle conseguenze prodotte dalla loro scelta. Ancora non sappiamo come evolveranno entrambi questi epocali avvenimenti politici, però sappiamo che chi li ha promossi non sa come gestirli (vedi la “fuga” di Nigel Farage o la faciloneria di Boris Johnson nel caso della Brexit), il che rende tutto più incerto ed improvvisato.

Staremo a vedere cosa accadrà anche in Catalogna, però appare evidente quanto sia pericolosa la demagogia di tanti politicanti vanesi ed irresponsabili che conducono i loro Paesi in territori inesplorati, mettendo a repentaglio quei pochi risultati positivi ottenuti in passato. E’ vero, c’è molto da migliorare, in tutti i settori ed in tutte le istituzioni (nazionali ed europee), però non è giusto che si promuovano affascinanti, ma pericolose, imprese politiche i cui danni potrebbero essere ingenti. Il cambiamento è necessario, ma deve essere guidato dalla razionalità e dall’etica politica, non dalla pancia e dalla vanità. Sapremo, prima o poi, imboccare questa strada?… Quién sabe?

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