Reportage in Venezuela durante le violenze

Negli ultimi anni, in Venezuela, gli italiani sono stati l’obiettivo di spietati episodi criminosi

Di Mimmo Politanò

La mattina dopo la salita di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio, io, intervistato nel programma ‘Un giorno speciale’ di Francesco Vergovich, azzardai ad affermare, che ritenevo questa elezione, una delle più politiche concordate in Vaticano negli ultimi tempi e continuai dicendo che secondo me, il papa era stato scelto d’accordo con i poteri forti americani, per contenere la marcia inarrestabile del comunismo in latinoamerica.

Dopo circa un anno, devo considerare, che non avevo visto male. In ogni nazione sudamericana, durante questo periodo, vi sono stati sommovimenti più o meno importanti, più o meno violenti, più o meno visibili; ma quello che si nota, fondamentale per un cambiamento concreto, è il ritorno della grande maggioranza del popolo latino ad una visione cristiana della vita.

In realtà, in Italia, del Venezuela, si parla poco. Arrivano notizie col contagocce in tv e sulla carta stampata anche di argomenti che avrebbero un valore internazionale. Sembrerebbe esserci una volontà politica di non far conoscere gli accadimenti; o perlomeno, di contenerli nei loro aspetti drammatici.

Il grande pubblico ha sentito ultimamente parlare di quello che sta accadendo nella nazione nord meridionale dell’America, a causa della morte della giovane e bellissima miss, Genesis Carmona. La ventitreenne pasionaria anti Maduro, solo qualche giorno fa, è stata colpita alla testa da un proiettile, mentre insieme ad altri studenti manifestava contro il governo. La coraggiosa e sfortunata giovane, ha cessato di vivere, dopo un giorno di agonia

Negli ultimi anni, in Venezuela, gli italiani sono stati l’obiettivo di spietati episodi criminosi. Voglio ricordare, per questione di spazio e tempo solo alcuni che mi hanno colpito di più, come la signora Anita Capuozzo che dopo un anno di prigionia è riuscita a fuggire dal covo dei rapitori. Invece la signora Elena Vecoli, una giovane in viaggio di nozze, non è stata così fortunata come lei. E’ stata uccisa in una camera d’albergo e Riccardo Prescendi, suo marito, è finito in ospedale, gravemente ferito.

I sequestri di persona, contro gli italiani, durante il governo di Chavez, è aumentato esponenzialmente. Come se qualcuno li mettesse in atto, per tentar d’intimidire la comunità italiana e i suoi facoltosi imprenditori.
Nei primi mesi del 2006, sono stati commessi centoventuno sequestri che hanno causato venticinque morti. Durante gli ultimi anni, almeno una sessantina di italiani, sono stati sequestrati e cinque di loro uccisi. Per altri tre, invece si pensa a morte bianca.

La successione di Chavez, è stata e resta ancora traumatica e violenta. Parte del popolo non accetta Maduro. E sembrerebbe che il presidente, appoggiato da “Los gatillos alegres” (Grilletti allegri) tupamaros, armati fino ai denti, che scorrazzano su moto potenti, e commettono crimini, anche gratuiti, per creare confusione e un clima di terrore, tenti di riportare all’ordine (a suo dire) un tentativo di golpe.

In ogni modo, le tensioni nel paese crescono. I giovani non dimostrano paura e affermano dinanzi alle tv straniere e al web che andranno avanti nella lotta, fino alla morte, se necessario. Accusano il loro presidente di tradimento e di assoldare mercenari cubani per uccidere il proprio popolo.

Intanto la libertà di stampa è finita da un bel po’ Maduro ha revocato alla CNN il permesso di lavorare. E anche TN noticias Argentinas si muove con molta difficoltà e censure. La ‘presidenta’ Cristina, invece appoggia incondizionatamente Maduro. Ho la sensazione che qualcosa stia cambiando velocemente nella mente dei latini e che la gente non si lasci manipolare più da carnevali, mondiali, salsa, merengue, rumba, tango e altro.

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