Roma, esplosione Acilia: Debora e Aurora non ce l’hanno fatta

Recuperati intorno alle 22 i corpi senza vita di Debora e Aurora. I fatti in zona Acilia – Dragoncello, probabilmente fatale una fuga di gas da altro appartamento

Momenti di grande apprensione nel primo pomeriggio di oggi a Roma, in zona Acilia – Dragoncello. In via Giacomo della Marca, intorno alle 14, una forte esplosione, probabilmente dovuta a una fuga di gas, si è verificata in una palazzina a due piani, situati al civico 38.

Secondo le prime notizie giunte un uomo e una donna sono stati estratti dalle macerie, per poi essere ricoverati rispettivamente in codice giallo e rosso. Si teme, invece, stando a quanto riporta "Il Messaggero", per una donna con la figlia di due anni, che sono rimaste intrappolate. Sul posto sono giunte 5 squadre dei Vigili del Fuoco, con l'ausilio del NBCR, autoscala e gruppi cinofili, sanitari del 118, Polizia e Carabinieri.

AGGIORNAMENTO ORE 16.45: I Vigili del Fuoco stanno ancora scavando a mani nude. La donna ricoverata, tramite trasporto in eliambulanza, è una 68enne, la quale non ha perlomeno perso conoscenza.  L'uomo avrebbe invece riportato varie ferite e traumi. Nel frattempo la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per disagio colposo. L'inchiesta è affidata al pm Mario Palazzi.

AGGIORNAMENTO ORE 17: L'uomo ha ferite lacero-contuse e traumi in tutto il corpo, ma non è in pericolo di vita. E’ stato trasportato all’ospedale Grassi.

La donna ha invece numerosi traumi da schiacciamento, ma quando è stata trovata dai Vigili del fuoco era cosciente. I medici del 118 la stanno trasportando in codice rosso al policlinico Gemelli con l’eliambulanza.

I Vigili del fuoco, però, sono ancora al lavoro perché sotto i detriti si cercano almeno altre due persone, si parla di madre e figlia: lei sarebbe una maestra e la bimba avrebbe 8 anni. Secondo alcune fonti, non sarebbero stati in casa, al momento del crollo, il marito della donna e il figlio più grande. La palazzina crollata a Roma in zona Acilia-Dragoncello si trova a poche centinaia di metri da un plesso della scuola Giovanni Paolo II, già evacuato per un abbassamento del terreno, e da via Camillo da Albino, chiusa anche questa per un importante cedimento dell’asfalto. (Dire-www.dire.it)

AGGIORNAMENTO ORE 18.40: Madre e figlia sono ancora sotto le macerie. Il marito della donna e l'altro figlio, entrambi sotto choc, sono tra coloro che attendono notizie dai Vigili del Fuoco, impegnati a scavare tra i detriti della palazzina. Le due persone finora estratte vive sarebbero della stessa famiglia, esattamente i nonni. Il padre si trovava a lavoro a Pomezia, il ragazzo, invece, sarebbe stato fuori di casa perché mandato a comprare il pane. L'edificio di due piani crollato aveva sotto uno studio dentistico, che sarebbe stato vuoto, mentre al piano di superiore ci sarebbe stato un altro appartamento, affittato sembra a degli stranieri, probabilmente, a quanto raccontato alcuni vicini, del Bangladesh.

C'è chi sostiene che a provocare il crollo della palazzina sia stato proprio lo scoppio di una bombola del gas utilizzata da questi ultimi. Che erano comunque fuori da casa. Danneggiati anche alcuni edifici vicini, con le persone che sono state fatte evacuare e al momento, fino a quando non saranno completate le verifiche di agibilità, non verranno ovviamente fatte rientrare in casa. (Dire-www.dire.it)

Sul posto anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi.

AGGIORNAMENTO ORE 19: i Vigili del Fuoco stanno cercando  la signora Debora, 45enne insegnante in una scuola situata nelle vicinanze, e la figlia Aurora, di due anni. Lo ha confermato a Sky tg24 un ingegnere dei Vigili del Fuoco. "Stiamo cercando di lavorare dall'alto – ha dichiarato –  tagliando il solaio di copertura e quello del primo piano. Proviamo a raggiungerle nel minor tempo possibile".

Fa rabbrividire, purtroppo, la risposta data alla domanda della giornalista sulla possibilità che madre e figlia siano ancora vive: "Al momento non si può escludere nulla".

AGGIORNAMENTO ORE 19.50: LA BAMBINA HA 8 ANNI e non due, come inizialmente trapelato. "Non sappiamo ancora da dove sia partita l'esplosione che ha fatto crollare oggi a Roma, intorno alle 14, la palazzina in zona Acilia-Dragoncello". A dirlo sono i Vigili del Fuoco, che sono ancora al lavoro sul posto per cercare di salvare madre e figlia, intrappolate sotto le macerie. "Gli accertamenti li faremo dopo – spiegano – ora stiamo pensando a salvare la vita di queste due persone".

Subito dopo il crollo sono stati estratti vivi i nonni, mentre il padre e il figlio non erano in casa al momento dell'esplosione. Non ci sono segnali (voci o altro) che fanno pensare adesso al fatto che mamma e bimba (8 anni) siano ancora vive, "ma questo non significa niente – sottolineano dai Vigili del Fuoco – Noi dobbiamo continuare a scavare e a sperare, non è detto nulla". Per quanto riguarda la fuga di gas, le ipotesi vanno da una ipotetica bombola adoperata dai vicini di casa della famiglia a quella di qualche tubatura che potrebbe avere ceduto, magari per colpa di un crollo del terreno.

Questa seconda idea gira soprattutto tra i residenti della zona, che hanno visto in poche settimane, a distanza di solo centinaia di metri dalla strada della palazzina crollata, anche una scuola chiusa e una via transennata per cedimenti delle strutture e dell'asfalto. 

AGGIORNAMENTO ORE 22. I Vigili del Fuoco hanno recuperato dopo 9 ore, i corpi senza vita di Debora Catinari e della figlia Aurora. Il tragico bilancio è quindi di due vittime. Debora e Aurora non ce l’hanno fatta. Madre e bimba di 8 anni sono state ritrovate morte sotto le macerie della palazzina crollata intorno alle 14. I corpi sono stati estratti dai Vigili del fuoco poco dopo le 22.

La donna insegnava a Dragona, nella scuola Traiano, dove studiava anche la bambina. In queste ore stanno emergendo alcuni dettagli relativi alla bombola responsabile dell'esplosione.In particolare, "Il Messaggero" e Sky tg24 riferiscono che i cittadini del Bangladesh residenti al primo piano l'avevano utilizzata per cucinare, in quanto sarebbero stati sfrattati e dunque erano privi del gas. La deflagrazione è stata violentissima, i testimoni parlano di un boato impressionante. Per giunta, le due bombole, una di ossigeno e l'altra di idrogeno, all'interno dello studio odontoiatrico presente all'interno della palazzina avrebbero reso ancora più potente l'esplosione.

Come noto sin dal pomeriggio, il pm Mario Palazzi indaga per disastro colposo e al momento la tesi dell'esplosione causata dalle bombole resta la più accreditata ma non è l'unica ipotesi in campo. I Vigili del Fuoco, che hanno lavorato con 13 squadre, sono stati incaricati di eseguire ulteriori accertamenti.

 

Lascia un commento