Roma, Giro (Fi): Pd e M5s bloccano procedura Unesco per Ostia Antica

Avere il bollino Unesco significa non solo beneficiare di fondi aggiuntivi, ma consentirebbe ai nuovi amministratori di Ostia di promuovere una strategia di marketing territoriale

Il comune di Roma con la sindaca Raggi e il ministero dei beni culturali con il suo attuale responsabile Franceschini non hanno finora mosso un dito per inserire l'area archeologica di Ostia Antica e il suo Borgo antico nella lista del patrimonio culturale Unesco". Lo dice Francesco Giro, senatore di Fi e capogruppo Fi in commissione Cultura. "Ostia– spiega- è considerata di serie B mentre altri luoghi culturali come villa Adriana e villa d'Este a Tivoli sono patrimonio Unesco da decenni. Ostia il porto della Roma imperiale no. E' assurdo ed è incomprensibile.

Avere il bollino Unesco significa non solo beneficiare di fondi aggiuntivi per la manutenzione, il restauro e la valorizzazione dell'area, come sta accadendo in questi anni per il rilancio di Pompei (sito Unesco) attraverso l'Unione europea, ma consentirebbe ai nuovi amministratori di Ostia, che verranno finalmente scelti col voto il 5 novembre, di promuovere una strategia di marketing territoriale insieme ai soggetti economici locali, gli albergatori, i ristoratori, i commercianti, gli artigiani artistici, i balneari e gli operatori del settore agroalimentare".

"Ma Raggi e Franceschini– aggiunge Giro- che dovrebbero avviare la procedura e preparare il Piano di Gestione con la Commissione nazionale Unesco e con i ministeri degli Esteri e quelli interessati a diverso titolo nell'operazione (risorse agricole e sviluppo economico), non hanno mosso un solo dito. Zero assoluto. E anche Casapound, presente sul territorio di Ostia sembra indifferente alla proposta che solo Forza Italia porta avanti da quasi un anno avendo presentato con il Suo capogruppo in Campidoglio, Davide Bordoni, una mozione ad hoc che i Cinque stelle hanno prima preteso che fosse accantonata per poi appropriarsene alla vigilia dell estate, come uno spot, subito riaffossato e chiuso in un cassetto".

"Con i ragazzi di Casapound ho avuto un confronto sui social ma ignorano il problema e a mio avviso non sanno neppure cosa sia l'Unesco e comunque mi hanno risposto che loro non hanno tempo da perdere perché preferiscono stare sul campo in mezzo alla gente nelle periferie ad aiutare chi ha bisogno.

Tutto giusto e sacrosanto. Ma- continua Giro- questa operazione Unesco porterebbe ad Ostia nuove risorse economiche e produrrebbe nuovi (e veri) posti di lavoro nel settore della cultura tradizionalmente appannaggio dei più giovani, ragazze e ragazzi, che potrebbero così avviare un percorso professionale oltretutto legato al loro territorio. Ma Casapound si è trincerato dietro la sua politica di volontariato e di assistenza sociale certamente benemerita ma insufficiente a risolvere i problemi oggi di Ostia e domani di Roma e di altrove".

"Lo stesso fascismo al quale Casapound si richiama e che si ispira al volontarismo, preferì la legislazione sociale con leggi e norme statali precise per aiutare le famiglie bisognose, le gestanti, i bambini, i lavoratori, i giovani. Insomma- conclude Giro- io credo che Ostia possa diventare il laboratorio per una politica concreta aperta all'innovazione e sopratutto capace di utilizzare tutte le opportunità e le risorse che ci offrono le organizzazioni nazionali e internazionali. O Ostia si aggancia a questo sistema economico produttivo oppure resterà una realtà marginale e marginalizzata".

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