Roma, il Carnevale che non c’è, però c’è il Capodanno cinese…

Mentre cresce la rabbia sui social, a Roma si prende atto della scomparsa dell’ennesimo evento di grande popolarità

E' carnevale! In tutta Italia sfilano carri e cortei dei carnevali storici; anche le piccole cittadine si raccolgono intorno al loro Carnevale alla ricerca di svago e di un identità comunitaria sempre più difficile da ritrovare. A Roma, invece, è scomparso il tradizionale Carnevale romano che per nove edizioni ha raccontato le grandi tradizioni dello storico Carnevale della nostra città, così legato al carattere dei Papi e alla tradizione equestre, cui presero parte i massimi artisti della città (Donatello, Brunelleschi, San Gallo, Bramante, Raffaello, Michelangelo, Bernini, Borromini, Ariosto, Tasso, Goldoni…) e che fu raccontato dai grandi autori (Goethe, Dumas, Stendhal, Dickens…)  e dai grandi grandi pittori del tempo (Pinelli, Caffi, Thomas…).

L'Associazione Carnevale romano (www.carnevaleromano.com) ha da giorni lanciato il grido di allarme dal suo sito, denunciando la latitanza dell'amministrazione comunale che non ha emesso alcun bando o dato seguito alle dichiarazioni pubbliche di istituzionalizzazione della festa che, nelle parole dell'Assessore ai Grandi Eventi Daniele Frongia al termine dell'edizione scorsa, per quest'anno sarebbe dovuta tornare in grande spolvero in Piazza del Popolo non solo con le sfilate delle ultime stagioni, ma con gli spettacoli equestri, di rievocazione, danza e con un villaggio stabile della cultura in Piazza del Popolo. Riconosciuto come il più importante evento equestre europeo per numero di spettatori, la manifestazione aveva raggiunto nella sua edizione del 2013 l'invidiabile primato di oltre un milione di contatti visivi tra romani e turisti, suggellando patti di amicizia e collaborazioni artistiche con grandi città internazionali (Cordoba, Marsiglia, San Pietroburgo), ricevendo rappresentanze artistiche dei principali festival teatrali europei (Avignone, Edimburgo, Spoleto, Versailles), stipulando gemellaggi con i grandi Carnevali italiani (Fano, Viareggio, Venezia) e con i grandi eventi equestri in Italia e all'estero (Fiera Cavalli di Verona, RomaCavalli, Piazza di Siena, Cheval Passion di Avignone), oltre a poter vantare la partecipazione di tutti i corpi militari e di polizia a cavallo della Repubblica Italiana e un aumento di affluenza del 10% negli hotel del centro nel periodo tradizionalmente di bassa stagione (dati Federalberghi.) L'evento aveva ricevuto riconoscimenti e premi non solo in Italia fino alla medaglia della Presidenza della Repubblica.

L'amministrazione comunale non ha finora voluto rilasciare dichiarazioni in merito, facendo crescere lo stupore per la mancanza di alcuna organizzazione per il Carnevale in corso. Il mistero è stato infine svelato all'apparire su Piazza del Popolo di una mega-struttura per festeggiare il Capodanno cinese che negli ultimi dieci anni mai era stato proposto in Piazza del Popolo – luogo nato per il Carnevale storico, in cui partiva la tradizionale corsa dei cavalli berberi – nel caso di concomitanza dei due eventi. " Una tale megastruttura impattante sul delicato equilibrio architettonico della piazza non sarebbe mai stata autorizzata al nostro evento negli anni di Piazza del Popolo" – commenta Marco Lepre, Presidente dell'Associazione Carnevale romano  

"La mole della struttura è tale che non sarebbe stata montabile e/o smontabile in pochi giorni per consentire alcun evento relativo al Carnevale romano quest'anno. Si è ritenuto di festeggiare il Capodanno cinese anziché il Carnevale romano: non possiamo fare altro che prendere tristemente atto della pubblica umiliazioni di secoli della nostra storia". Lepre già nei giorni scorsi aveva messo in luce come il Carnevale e – in generale –  le feste di tradizione della città rappresentino uno straordinario momento accomunante per una cittadinanza in periodo di crisi e perennemente dilaniate da differenze strumentali, oltre a essere agognate dal turismo internazionale. "Le grandi feste di tradizione necessiterebbero di un corridoio privilegiato in sede autorizzativa e organizzativa per procedere con mesi di anticipo alla ricerca di sponsor; dall'altra parte sarebbero il piatto prelibato da presentare nelle grandi fiere del Turismo insieme alle associazioni di albergatori e alle agenzie di viaggio per portare a Roma un turismo di qualità". 

Mentre cresce la rabbia sui social per una decisione incomprensibile, a Roma si prende atto della scomparsa dell'ennesimo evento di grande popolarità.

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