Morto l’abate emerito di Montecassino: accusato di vita dissoluta fu processato e assolto

L’ex abate è stato accusato di vita dissoluta: viaggi costosi all’estero, soggiorni in alberghi di lusso e persino uso di droga

Abbazia di Montecassino, veduta dall'interno del chiostro

Abbazia di Montecassino

A partire da San Benedetto da Norcia, il fondatore del Monastero di Montecassino, nella Abbazia si sono succeduti numerosi abati nel corso della storia, fino all’attuale dom Luca Fallica, monaco benedettino, nominato da papa Francesco abate territoriale dell’Abbazia di Montecassino.

Pietro Vittorelli nacque a Roma nel 1962 da una famiglia originaria di San Vittore del Lazio, in provincia di Frosinone. E’ stato il 191mo abate di Montecassino, nominato da Papa Ratzinger nel 2007, e nel 2013 il primo a dimettersi dalla cattedra di San Benedetto.

Lo hanno trovato seduto in poltrona, con il pigiama indosso e il capo reclinato, davanti al televisore, nella sua casa romana: la morte è arrivata in un attimo per dom Pietro Vittorelli, ex abate dell’Abbazia di Montecassino. Aveva 61 anni.

Esito dell’autopsia

La procura di Roma ha disposto l’autopsia, che è stata eseguita in mattinata. Nei prossimi giorni una relazione verrà inviata al magistrato. Le indiscrezioni parlano di una crisi cardiaca violenta e devastante, simile in tutto a quella che nel 2012 lo aveva colpito lasciandolo su una sedia a rotelle e con il lato destro del corpo paralizzato. Per questo nel 2013 presentò a Papa Francesco la sua ‘rinuncia al governo pastorale’.

Indagato e processato

Si era allontanato anche per non creare imbarazzi. Pietro Vittorelli è stato indagato e poi processato con l’accusa di avere sottratto 588mila euro dal fondo alimentato dall’8 x mille per le opere caritatevoli della diocesi: solo nel maggio scorso l’ex abate è stato assolto con formula piena: perché il fatto non sussiste.

Nell’indagine della Guardia di Finanza venne coinvolto anche il fratello Massimo, per entrambi le accuse erano di riciclaggio e appropriazione indebita.

Gravi accuse

Nello stesso periodo le accuse di vita dissoluta: viaggi costosi a Rio e uso di droga. “Lette solo su alcuni giornali. A Rio era andato ma per la Giornata Mondiale della Gioventù” ricorda chi lo frequentava “altro non risulta, finché è stato a Montecassino”.  (Ansa)

Secondo gli inquirenti l’ex abate avrebbe usato i 588 mila euro destinati alle opere caritatevoli per viaggi personali all’estero, soggiorni in alberghi di lusso e cene in locali esclusivi.

Accuse poi cadute in tribunale, dove gli avvocati della difesa riuscirono a dimostrare la legittimità delle spese, giustificate dai vari impegni dell’allora abate di Montecassino. Le vicissitudini giudiziarie avevano segnato profondamente dom Pietro Vittorelli, minandone la salute, tanto che il 12 giugno del 2013 rinunciò alla guida dell’Abbazia.

Amicizia con Piero Marrazzo

L’ex governatore del Lazio, Pietro Marrazzo, è stato amico di dom Pietro Vittorelli, e scelse l’abbazia di Montecassino per un periodo di riflessione e ritiro dopo lo scandalo che lo travolse per le sue amicizie trans. Marrazzo trascorse diverse settimane a Montecassino, sostenuto in prima persona proprio dall’amico abate.

*(Dom, dal latino Dominus, è il trattamento riservato ai monaci benedettini)