Vivere nei borghi più belli: Sasso. Dove la Tuscia è più viva

Tra le località raggiungibili da Sasso, oltre a Bracciano, Ladispoli, Palidoro, Santa Severa, Tarquinia e Tuscania, c’è Tolfa

Castello del Sasso (Cerveteri)

Castello del Sasso (Cerveteri)

La interminabile storia della Tuscia è viva nei borghi medievali che consentono di godere di paesaggi agricoli e boschivi, di una gastronomia tra le più ricche e varie e poi artigianato, storia, archeologia. Siamo tra il mare e il lago di Bracciano e a poco più di mezzora da Roma.

Sasso, minuscolo borgo medievale, frazione di Cerveteri

Come opzione, nella scelta di un luogo dove andare a rifugiarsi, per sottrarsi alla città stressante e rumorosa nonché cara e dispersiva, per me, è meglio orientarsi verso borghi belli, dove prevalga l’aspetto medievale, la tranquillità, i bei panorami, i rapporti umani più stretti e più sinceri. Se ci si dirige verso la provincia di Viterbo se ne trovano diversi e tutti degni di considerazione. Il minuscolo borgo di Sasso, a 11,5 km da Cerveteri (di cui è una frazione), alle pendici dei monti della Tolfa è immerso in un paesaggio agricolo dove i campi coltivati a carciofi ed altre squisitezze, si alternano a fossi, boschi, torrenti.

Una volta la malaria debellava gli abitanti di queste regioni

Questi luoghi sono sempre stati abitati sin dall’antichità, perché capaci di grandi produzioni alimentari e di qualità, zone ben collegate per gli spostamenti lungo la penisola, vicini al mare tanto da risentirne gli effetti benefici e non quelli dannosi, vicini ai laghi, vicini ai grandi centri abitati, senza subirne le negatività. È la Tuscia, quasi Toscana ma ancora Lazio, zona di grande interesse ambientale, storico e archeologico.

I primi insediamenti scoperti risalgono all’età del bronzo e alla prima età del ferro (sec. XII-VIII a.C.). Sasso fa parte dell’area di Caere, l’attuale Cerveteri etrusca, anche se Caere era un po’ spostata rispetto all’attuale abitato. Siamo nella bassa maremma dove l’anofele imperversava e ne fu vittima la popolazione che viveva attorno al primo insediamento quando dovette abbandonare il castello tra il XIII e il XIV secolo. Questa situazione spinse le popolazioni maremmane a spostarsi sempre verso le colline per sfuggire, al mento d’estate, agli attacchi della malaria. Oggi basta dotare gli infissi delle zanzariere o porre le micidiali macchinette elettriche (chiamate zapper) che le sterminano e che possono essere messe sia in terrazza che dentro casa.

Venne edificato un nuovo castello e un borgo fortificato e tra il XII e il XVI secolo e cominciarono le lotte fra le casate nobili dello Stato Pontificio per gestire questi insediamenti. Fino al 1552, quando l’Ospedale di Santo Spirito vendette il borgo al nobile senese Giovanni Patrizi. Dal 1665 divenne marchesato, dopo l’estinzione dei nobili Patrizi, insieme al vicino borgo di Castel Giuliano, sotto la famiglia dei Naro.

Collegamenti agevoli visto che si trova lungo l’asse Roma Civitavecchia

Il borgo si raggiunge facilmente dall’Aurelia e dall’autostrada Roma – Civitavecchia. Ci vogliono 55 km o 49 dal GRA e si esce allo svincolo di Cerveteri e si prosegue verso Sasso seguendo le indicazioni. Da Viterbo dista 54 km e si percorrono diverse strade provinciali oltre a un tratto di Cassia. Il borgo si trova a 311 metri e solo 32 km da Civitavecchia, mentre Bracciano è a 15,5 km, Tolfa a 24 e a 16,5 Ladispoli. Tramite il servizio Cotral si può arrivare a Sasso anche col bus partendo da Roma con un passaggio a Cerveteri. Il treno non ci arriva ma la stazione di Ladispoli non è lontana.

La vicinanza al mare non ha fatto crescere eccessivamente gli affitti

Trovandosi tra il Lago di Bracciano e la costa tirrenica di Ladispoli, le case di Sasso hanno subito una crescita nel prezzo di vendita, dopo la pandemia, tornando ai livelli del 2019. Oggi per comprare casa nel comune di Cerveteri, il costo medio è di 1.873 €/m² (fonte: immobiliare.it) Il minimo registrato nell’agosto -settembre di quest’anno è di 1.586 €/m² nella zona di Sasso e Furbara, mentre il massimo è di 2.011€/m² a Cerenova. Uno scarto di 425€ €/m²!

Per gli affitti la media di Cerveteri è di 15,3 €/m², con un minimo di Valcanneto, Ceri, Borgo San Martino di 8,98€/m². Il massimo è stato registrato sempre a Cerenova con 18,78 €/m².

Riporto questi dati perché sia evidente come prezzi sostenuti, vicini alla costa, del tutto logici data la vicinanza di una realtà come Roma e quindi di una domanda consistente, possano essere mitigati da scelte più oculate, come quelle dei borghi meno noti, meno famosi, ma forse anche più belli per vivere, come Ceri e Sasso. In questo periodo si contano oltre 500 case in vendita nella zona di Cerveteri.

Un luogo strategico, Sasso, per esplorare il territorio circostante

La caratteristica di questi borghi è che sono di solito poco conosciuti. Questo da un lato è un bene perché la scarsa affluenza dei turisti li ha preservati fino ai nostri giorni pressoché intatti. Un po’ com’è accaduto a tante città dell’est europeo, che hanno vissuto decenni oltre cortina. In genere bastano pochi anni per compromettere quanti di buono aveva preservato il tempo. Non è così per i borghi italiani, perché in genere si cerca di preservarne l’aspetto evitando di costruirvi brutte case e palazzi stile cementificazione anni ’60 e anche perché in genere sono luoghi dai quali la popolazione è andata via in cerca di fortune.

Ora accade il contrario. Si fugge dalle città dove le fortune ci hanno abbandonato per sopravvivere dando più valore alle cose basiche della vita: l’aria pulita, giornate senza stress, costi più accettabili. Grazie quindi alla sua posizione e alle sue piccole dimensioni, Sasso emozionerà il turista che per la prima volta lo visita. Un borgo rurale che ancora oggi ci immerge nelle tipiche atmosfere dei tempi passati. Inoltre ci troviamo in un territorio scarsamente antropizzato: castelli, borghi, necropoli, e altri siti archeologici fanno di questo grazioso paese il punto strategico di partenza per esplorare le meraviglie del territorio circostante.

Nell’antica Chiesa di Santa Croce si conserva una reliquia

Nel borgo antico c’è un solo hotel e un ristorante (altri se ne possono trovare a Cerveteri e lungo la costa). Il Castello è adibito a location per eventi e matrimoni. Lungo via Monte delle Fate, nella zona nuova, c’è la possibilità di parcheggiare l’auto. Da qui in pochi passi si arriva al nucleo più antico. Nelle vicinanze del centro abitato ci sono numerosi agriturismi e B&B. Da uno dei due ingressi in paese si procede verso il Castello e fino alla Chiesa di Santa Croce, del XVI secolo. L’ingresso è un arco di mattoncini rossi con merli ghibellini.

Nella chiesa si dice sia conservata una reliquia della Croce su cui venne crocefisso Gesù. Quante ce ne sono di queste reliquie? Un’infinità. Saranno vere? Sono sempre stato molto scettico su questa usanza di fare a pezzi oggetti e corpi che appartengono alla storia del Cristianesimo. Posso capirli per le epoche passate e per dei pezzetti di legno, ma oggi mi danno un senso di perversione, specie quando si tratta di conservare come reliquie una parte di un corpo, una mano, un braccio, il cranio o le interiora di un corpo, succede anche questo. Comunque “De gustibus non est disputandum (Giulio Cesare)”

In un affresco sono raffigurati i beati Patrizio ed Antonio Patrizi. Nel 1642 fu aggiunta la Cappella della Madonna. Dalla parte opposta della chiesa le mura del Castello del Sasso. All’interno si estende un piccolo ma grazioso giardino all’italiana. Oggi è un palazzo storico ristrutturato e usato come location per eventi, cerimonie e meeting.

I dintorni marini e agricoli, l’artigianato, la selvaggina e l’archeologia

Tra i posti raggiungibili da Sasso, oltre a quelli più famosi di Bracciano, Ladispoli, Palidoro, Santa Severa, Tarquinia e Tuscania, figura la Tolfa, quasi sul confine con la Toscana, famosa per gli allevamenti di cavalli tolfetani e di bovini maremmani. Interessanti i resti delle mura castellane e della rocca dei Frangipane. Ma Tolfa, è stata ed è famosa per la sua tipica borsa, di gran voga tra gli studenti negli anni ‘70, la catana. Comoda e capiente, ad unica chiusura a tasca, sembra che questo tipo di borsa sia nata nel 1575 e creata da tale Mastro Stefano. Fu esportata e divenne famosa negli ’80 anche in America!

Al castello di Santa Severa si possono effettuare immersioni subacquee con molte opportunità di imbattersi in reperti archeologici romani. Per lo più anfore e cocci, intendiamoci. Se ci fosse stato ancora qualcosa di valore cvi avrebbero già pensato i tombaroli che, da queste parti, non hanno tralasciato di visitare un centimetro di terreno, né di fondale marino.

L’ottima gastronomia del territorio

Ma i dintorni sono ricercati per la gastronomia. In tutti i più noti ristoranti si mangiano piatti tipici a base di selvaggina e funghi, un piatto famoso  sono le pappardelle al cinghiale.  Se il cinghiale si di zona o importato non lo so. La carne di selvaggina usata nei ristoranti deve essere sottoposta a controlli molto accurati, per cui molti ristoratori preferiscono andare sul sicuro comprando selvaggina importata e certificata dall’Ungheria o dalla Slovenia, anziché cucinare carne di cinghiale abbattuto dai cacciatori del posto e magari privo di analisi sanitarie.

Certamente, oltre al cinghiale, le lepri, i cerbiatti e le anatre e quindi la selvaggina, rappresentano i piatti più tradizionali, fin dai tempi dei tempi, ma se siano davvero locali non lo so. Di sicuro l’acqua cotta, nelle sue svariate versioni è un minestrone maremmano che si fa con prodotti del posto, tanto che ogni località ne ha una versione propria.

Le foto dal sito Castello del Sasso