Voci senza voce: Il titolo di questa raccolta nasce su una terrazza di Positano

Un titolo che non vuole svelare segreti di superficie, ma sfida a cogliere l’emozione nel profondo dell’anima…

Il titolo di questa raccolta ha avuto luce su una terrazza di Positano: cornici d’azzurro e profumi mediterranei vorticavano come api su un alveare. Un titolo che non vuole svelare segreti di superficie, ma sfida a cogliere l’emozione nel profondo dell’anima… Consegnando al lettore l’intimità della poesia, così timida e così solenne. La poetica del libro è una ricognizione del “ricordo” e del “vissuto” dell’autore che affina la percezione dei sensi metafisici a beneficio della forma e del significato del verso impresso sulla pagina e reso vivente dallo stato emozionale del lettore. Le liriche sono una confessione del poeta, "confessato" e "confessore",  un’unica monade che grida passione e dolore per una vita che è "convalescente" e terrena, ma orientata verso una trascendenza salvifica, quasi provvidenziale, che anche il più intransigente poeta ateo ammetteva esserci nelle “maglie” della rete degli “ossi” montaliani.

La corolla di emozioni nascoste tra i settenari e quinari giocano a essere ritrovate, recuperando il passato il poeta afferma il presente tenendo conto del tempo “interno”, dell’anima (per i Greci Kairòs), affrancandosi dal tempo Kronos, quello dei giorni, delle ore che ogni giorno ci conducono al guinzaglio, circoscritti dalla ripetitività. È un titolo provocatorio, contro chi promette mari e consegna laghi, chi ci assicura protezione e benevolenza, ma solo dietro compenso.. una raccolta poetica confidenziale, senza compiacimento e con l’intento di piacere all’anima che è il motore del corpo.     

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