Ad Alatri le reliquie di Papa Giovanni Paolo II

Dalle 13,30 di domenica 3 marzo si potrà vedere la tela bagnata del sangue del Beato

Un’intera città in attesa di poter vedere la sacra reliquia del beato Papa Giovanni Paolo II.
In piccolo pezzo di tela intriso del sangue di Carol Wojityla arriverà scortato solennemente alle 13,30 circa presso il Monastero del Santissimo Sacramento (Convento delle Suore Benedettine in via Roma). Da qui si snoderà una processione che raggiungerà la Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove alle ore 18 verrà celebrata una Santa Messa.

C’è attesa ed emozione da parte della Città di Alatri per l’evento. Gli alatrensi, ma non soltanto loro ricordano ancora con commozione il 2 settembre del 1984, quando Carol Wojityla si recò ad Alatri per la sua visita pastorale. Un incontro con i fedeli e il clero voluto per ricordare il quarto centenario del rinvenimento delle sacre spoglie, avvenuto nel 1584 del patrono San Sisto I Papa e Martire. Una folla di gente venuta da tutta la Ciociaria non fece mancare l’affetto e la devozione al Papa venuto dall’Est. Ad attendere Giovanni Paolo II c’era il vescovo diocesano Monsignor Umberto Florenzani, indimenticato presule della Diocesi.

La popolazione alatrense ricorda ancora il discorso del il sommo pontefice fece: “Sono venuto per esprimervi la mia affezione – pronunciò Papa Wojityla – e la mia stima per la vostra antica città, a cui sovrasta la famosa Acropoli che già formò l’orgoglio del fiero popolo degli Ernici… Ma sono venuto, soprattutto, per esprimervi la mia soddisfazione nel sapere quanto fervida sia stata la vostra tradizione religiosa attraverso i secoli, e quanto sia al presente viva e operante la vostra fede cristiana, sulla scia dei grandi esempi a Voi lasciati dagli antenati. Di questi – continuava il discorso di Giovanni Paolo II –una figura esemplare è il Vostro Santo Patrono San Sisto I, Papa e Martire, di qui quest’anno ricorre il 4° centenario del rinvenimento delle sacre spoglie.. Cari Altarini, vi esorto a continuare il vostro cammino di fede in armonia con le vostre profonde radici culturali e spirituali… Accompagno – concludeva la lettera di Carol Wojityla – questi pensieri e questi voti con la benedizione apostolica che impartisco a tutti voi con particolare pensiero per i bambini, i malati e gli anziani”.

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