Artena, ampliamento cava di calcare “Simba”

Arriva l’ok dalla Regione Lazio: non ci sarebbero rischi né dal punto di vista idrogeologico né vincoli paesaggistici

Dalla metà degli anni ’80, anno più anno meno, lo skyline di Artena è stato riempito dalla Cava di calcare, agli atti “Simba”, semplicemente “la cava” per gli artenesi, sita in località Colle la Prescicchia. L’ampliamento era già stato autorizzato dal Comune di Artena nel lontano 2014 per cinque anni: ora la Società proponente ha richiesto una proroga di ulteriori cinque anni, per portare a termine il piano di coltivazione e recupero ambientale della cava. E ora c’è l’ok anche della Regione Lazio affinché “Simba” possa essere ampliata. Secondo gli esperti che si sono occupati di redigere il foglio di V.I.A (Valutazione Impatto Ambientale) non sussisterebbe alcun rischio idrogeologico né vincolo paesaggistico. Anzi, secondo quanto si legge nel documento, “il calcare estratto nel sito di intervento è stato classificato come «raro» e di interesse pubblico”. E ancora “tutti gli impianti di prima e seconda lavorazione presenti nell’area di intervento complessiva, costituita dalle cave ‘Precicchia’ e ‘Simba’ con i relativi ampliamenti, risultano essere dotati di regolare titolo edilizio, nonché di autorizzazione alle emissioni in atmosfera rilasciate dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, tranne che per l’impianto di micronizzati e premiscelati per l’edilizia, che ad oggi come dichiarato dal proponente non è entrato ancora in esercizio”. Inoltre, sembrerebbe che il nuovo progetto non presupponga l’adozione dei gradoni di elevata dimensioni che siamo stati abituati a vedere, ma che si adotterà un sistema di micro gradoni che dovrebbe consentire un migliore reinserimento nel contesto naturale dei luoghi.

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