Caro vita, nella classifica Istat il Lazio è tra le regioni virtuose

Raggiunto il record dell’Inflazione sui prodotti alimentari. Rincari più alti dal 1985. I consumatori pagano caro il costo delle crisi

Una donna al supermercato con la lista della spesa

Spesa al Supermercato

Mentre in tutto il Paese si registrano impennate di prezzi astronomiche la regione Lazio si classifica al dodicesimo posto nella scalata ai prezzi. Un risultato incoraggiante seppure inserito in un contesto molto difficile per le famiglie.

L’ultima fotografia dell’Istat, mostra un Paese alle prese con un rincaro generale su base annua del costo dei beni alimentari che sfiora il 9%.

Un rincaro generale così alto non si vedeva dal 1985. Nel mese di agosto secondo le rilevazioni, in Italia si è toccato il record per l’inflazione. 

L’istituto di statistica Italiano ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care paragonando i costi dei beni da agosto del 2021 al mese di agosto 2022. Una finestra di 365 per registrare aumenti vertiginosi.

Bolzano, Trento e Bologna aprono la classifica delle città più care del Paese per l’acquisto dei beni di prima necessità. Segnando rispettivamente un +10,5, +10,2 e +9,5 rispetto allo stesso periodo del 2021.

Chiudono la classifica dei rincari le citta di Reggio Calabria (+7,6) Catanzaro (+7,5) e Campobasso (+7,5). Roma si posiziona al ventesimo posto con un rincaro medio annuo di +8,4 perfettamente in linea con l’andamento della Nazione.

Bene la regione Lazio

Se portiamo la classifica sul piano regionale troviamo ai primi 3 posti per aumento di costo del cibo il Trentino Alto Adige con un + 10,2 seguito da Veneto e Umbria entrambe al +9. E la regione Lazio? Anche stavolta la nostra regione si assesta a metà della classifica (12 posto) rispecchiando di fatto l’andamento della Capitale e dell’Italia intera. Ma in cosa si traduce la classifica per i consumatori?

In base agli ultimi dati Istat, la pasta è aumentata del +25,8%, l’olio di semi registra un rincaro del +62,2% ,la farina in media del +23%. Conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina che sta paralizzando l’esportazione di cereali e olio di semi di cui l’Ucraina è il maggior esportatore.

A farne le spese, è il caso di dirlo, le famiglie che nel 2022, prendendo a campione un nucleo di 4 persone si ritrova a spendere per pane e cereali 175 euro in più rispetto allo scorso anno.

Tra crisi energetica, crisi climatica e crisi alimentare per gli Italiani si prospetta un periodo difficile che vedrà il prossimo nascente Governo impegnato alla lotta al carovita, il rischio è che milioni di Italiani raggiungano la soglia di povertà.