Italia, controindicazioni per l’uso

Rendite finanziarie e POS obbligatori per tutti. Quando al peggio non v’è mai fine

Da ieri, i risparmiatori italiani (specie di bipedi umanoidi sempre più rara) sono alle prese con l'ennesimo aumento della tassazione sulle rendite finanziarie che passa dal 20% al 26%. Così, in un battito di ciglia, in neanche tre anni, le tasse sulle plusvalenze finanziarie, sono quasi triplicate tanto che, a questo punto, al risparmiatore italiano di cui sopra, converrebbe investire sulle obbligazioni di Paesi “all'avanguardia” come il Kazakistan o il Bangladesh.

Nel frattempo e sempre ieri, il medico, ha prescritto anche un POS per tutti, da prendere almeno un paio di volte al giorno sempre che, raccomanda, si superi la soglia dei 30 (euro). Così, dice, sarà più facile e anche divertente fare la spesa anche nel negozietto (sopravvissuto) sotto casa. Basteranno, infatti, poche cose nella sportina, per poter sfoggiare l'ennesima carta da strisciare con sommo gaudio della filiale bancaria di turno e di chi si diverte a collezionare informazioni personali sugli acquisti degli italiani. E allora, mentre negli States, patria delle prepagate, si adoperano per cercare di eliminarle, qui, si incentivano obbligatoriamente. Alle piccole botteghe italiane, ai piccoli imprenditori che, nonostante tutto, sono ancora presenti sul territorio, la novità imposta, farcita di commissioni e balzelli vari che comporterà l'adeguamento, più che una cura è sembrata l'ennesima supposta che non smuove di un centimetro la celeberrima “ripresina” che, di tanto in tanto, appare sui comunicati del politico ospedaliero di turno come uno spot subliminale.

Tra scandali e scandaletti, tangenti e mazzette varie, aziende che chiudono o che cambiano residenza, piccoli imprenditori allo sbando e società di servizi in balia delle onde non si capisce come si pretenda di curare un Paese già in prognosi riservata continuando a dare la colpa ai troppi caffè. D'altronde, si sa, certi medici non possono curare ciò che non conoscono e non basta leggere trattati né far di conto, soprattutto quando le tasche sono sempre altrui.

Un'analisi del sangue, magari? No, grazie! Abbiamo già dato. 

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