La giornata delle radio libere riconosciuta anche dalla Regione Lazio

Alla fine altre regioni si sono mosse dopo la Campania. Ora anche il Lazio ha presentato la legge per istituire la giornata delle radio libere

Grafica anniversario Radio-Libere

Anniversario Radio-Libere

Inizia l’iter della proposta. Attendevamo da tempo e alla fine altre regioni si sono mosse dopo la Campania. Ora il Lazio ha presentato la legge per istituire la giornata delle radio libere (in realtà delle emittenti libere cioè radio e TV).

Il 30 agosto 2022 è stata presentata ufficialmente la proposta di legge regionale da sette consiglieri del Lazio e precisamente Fabrizio Ghera, Massimiliano Maselli, Francesca De Vito, Giancarlo Righini, Chiara Colosimo, Antonello Aurigemma, Laura Corrotti, che la REA (Radiotelevisioni Europee Associate) ringrazia auspicando un rapido iter di approvazione con l’adesione più ampia di tutte le forze politiche del consiglio regionale.

L’iniziativa segue quella della Campania, regione che ha già approvato un provvedimento simile lo scorso luglio, ed è stata la prima in Italia. Ma il fatto che un’altra regione importante segua a ruota va sottolineato anche perché la REA unisce questa proposta a un invito alle regioni (tutte e di qualsiasi colore politico) a riappropriarsi delle competenze in materia nel decidere l’assegnazione di frequenze all’emittenza locale.

Le provvidenze in materia di editoria locale e di emittenza locale e di informazione locale, devono essere gestite dalle regioni per porre un argine alla tendenza autocratica e illiberale che sotto il travestimento burocratico vuole spegnere le voci dei territori.

Fabrizio Abbate responsabile rapporti esterni della REA ha cosi commentato: “Abbiamo già illustrato in altri articoli a cui rimandiamo, l’importanza emblematica di questa iniziativa. Perché l’istituzione della giornata celebrativa delle emittenti locali non è fine a se stessa ma un momento di riflessione per difendere la liberta di informazione e la liberta di pensiero, oggi fortemente minacciata. Oggi questa liberta è minacciata in concreto da una manovra a tenaglia che limita le frequenze per favorire la speculazione su un bene pubblico, l’etere, avvantaggiando sfacciatamente multinazionali e super ricchi, ma impoverendo cosi il tessuto sociale ed economico dei territori.

La manovra non è isolata ma è assolutamente analoga allo schiacciamento della piccola stampa locale, della piccola editoria, delle biblioteche e delle librerie tradizionali. Tutte manovre astute con cui l’autocrazia dominante sta riducendo gli spazi di libertà per imporre il pensiero unico. Di tutto questo abbiamo già parlato in altri articoli per sensibilizzare l’opinione pubblica che appare distratta.

Perché difendiamo le radio e TV locali e l’esempio della Campania

L’opinione pubblica però non è distratta a caso ma i potenti, i super ricchi, le multinazionali sono libere e disinformano i cittadini. Gli oligarchi e i potenti sono liberi in qualsiasi regime, anche nelle più feroci autocrazie. Per superare questa disinformazione abbiamo registrato un breve podcast per spiegare in pillole la situazione al di fuori della cortina fumogena burocratica e i dettagli tecnici.

Si tratta di brevi pillole di 8/10 minuti che illustrano l’azione della REA con parole semplici e comprensibili al grande pubblico di cui diamo i link per chi vogli approfondire

Primo episodio

Secondo episodio

Terzo episodio

Quarto episodio

Quinto episodio

Sesto episodio

“Ma la nostra strategia nella REA”, ha concluso Abbate, “è di più ampio orizzonte ed ecco qui dunque un libro che sotto forma di giallo illustra una situazione in cui le libertà sono minacciate (in futuro , nel Neoevo) e le antenne libere sono la voce della resistenza. Quindi passiamo dalla cronaca alla cultura per mostrare che questa è una battaglia di libertà epocale e chiediamo a tutte le forze sensibili (culturali e sociali) che vedono i diritti in pericolo, di aiutarci diffondendo queste tesi e questi spunti che la REA offre.

Lo chiediamo ai giovani, lo chiediamo ai gruppi culturali, lo chiediamo alle emittenti radio tv locali di qualsiasi orientamento, perché questa è una battaglia comune.

Come aiutarci, come partecipare? Aiutandoci a diffondere ovunque nei social questi spunti di riflessione, anche semplicemente diffondendo questo articolo.

Avv. Fabrizio Abbate