Minori, Adhd, in Germania 1.760 kg di psicofarmaci nel 2011

Lo sottolinea lo psciterapeuta Federico Bianchi di Castelbianco, nella nuova newsletter “Dire Psicologia”

"Il Comitato Cittadini Diritti Umani (CCDU) denuncia che l'aumento di consumo di psicofarmaci per l'Adhd (Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), è passato, nella sola Germania, da 34 kg nel 1993 a 1.760 kg nel 2011, e riporta la notizia sottaciuta in Italia della confessione shock del padre scientifico dell'Adhd, Leon Eisenberg, che confessa al giornale Der Spiegel che l'Adhd "è una malattia fittizia", e di ciò ne ha molto beneficiato la sua carriera professionale". Lo sottolinea Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva, nella nuova newsletter Dire Psicologia dedicata "ad una patologia tra le piu' controverse, l'Adhd". "Nello stesso articolo- prosegue – è riportata un'altra grande ombra per la presunta scientificità, costituita dal fatto che 170 membri della commissione per il DSM (manuale di psichiatria) avevano interessi finanziari con case farmaceutiche.

L'aumento così spropositato di consumo in Germania non è dovuto solo a una maggiore attività dei rappresentanti farmaceutici nello spingere i propri prodotti – spiega l'esperto – ma anche al comportamento manipolativo di una o più case farmaceutiche che, per aumentare le vendite, hanno fatto ricorso all'uso di fumetti per l'infanzia per convincere i bambini a chiedere le pillole ai genitori per diventare 'buoni' e farli felici. In Italia non credo sia stato proposto ma è inaccettabile comunque il silenzio anche su questi comportamenti". In ultimo, la terapia per l'Adhd: "Le proposte prevedono psicofarmaci che non curano ma limitano la sintomatologia con la previsione di un'assunzione a lungo termine e la conseguente dipendenza – chiarisce Castelbianco nella Newsletter Dire Psicologia- dando vita a un fenomeno estremamente diffuso negli USA, la farmacodipendenza. Ultimi studi hanno riportato che gli effetti positivi, anche solo sintomatici, svaniscono nel lungo periodo e riguardano il 70% dei pazienti; l'altro 30% non manifesta neanche la diminuzione sintomatologica".
 

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