Non possono pagare la mensa, bimba costretta a tonno e cracker

Episodio accaduto nel veronese. Le proteste del Pd: “Scelta discriminatoria”

In una cittadina del veronese, Minerbe, pochi giorni fa ha avuto luogo un episodio di discriminazione. Per molti irrilevante ma in realtà specchio dei tempi attuali e particolarmente agghiacciante. Perché? Perché si rifà sui deboli per antonomasia, i bambini.

I genitori di una bimba di origine straniera che frequenta le scuole elementari sono impossibilitati a pagare la retta della mensa scolastica. La soluzione, trovata dai gestori della mensa e dal Comune? Alla bimba vengono dati cracker e una scatoletta di tonno. Lì davanti ai suoi compagni di classe, tutti con il pasto completo. Quale il ruolo della nazionalità della bambina in ciò? L'evento viene denunciato alla segreteria provinciale del Partito democratico, che parla di "scelta discriminatoria" da parte del consiglio comunale a guida leghista.

Con le parole della stessa segreteria Pd Verona e del circolo Pd di Minerbe: "L’amministrazione comunale di Minerbe, guidata dal sindaco leghista Andrea Girardi, si nasconde dietro le pieghe di una direttiva data alla società che fornisce i pasti per attuare una scelta discriminatoria nei confronti di una bambina di origine straniera i cui genitori non sono in regola con i pagamenti della mensa e la umilia servendole tonno e cracker anziché il pasto completo".

Continuano: "Tutelare l’infanzia è uno dei principali doveri delle pubbliche amministrazioni e un Comune che si sottrae a questo dovere non svolge il proprio ruolo. Se ci sono famiglie che hanno difficoltà economiche le amministrazioni hanno non solo la possibilità, ma anche il dovere di andare loro incontro con esenzioni o riduzioni delle rette se indigenti e in ogni caso non possono rivalersi sul minore, ossia sull’anello debole di tutta questa catena".

"Umiliare una bambina o un bambino per far prevalere i propri principi di discriminazione allontana quel senso di umanità già così precario in una certa politica di oggi – concludono – Il modus operandi della Lega rimane identico: forti con i deboli, deboli con i forti".

Altri casi del genere si sarebbero verificati anche alla fine del 2018, e in qualche caso le insegnanti avrebbero rinunciato al proprio pasto per darlo ai bambini indigenti.  

 

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