Omicidio Diabolik, le intercettazioni che svelano l’identità del mandante

Le agghiaccianti intercettazioni provano l’identità del mandante dell’omicidio all’interno di una faida tra i Bennato e la banda dello stesso Fabrizio Piscitelli

Diabolik, Fabrizio Piscitelli

Diabolik, Fabrizio Piscitelli

Era il 13 dicembre quando polizia e carabinieri coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma arrestavano il presunto assassino di Fabrizio Piscitelli detto Diabolik.

Si tratta di Raul Esteban Calderon accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso. Calderon è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Roma, su decreto di fermo del pm.

Il provvedimento è stato poi convalidato dal gip di Roma che ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’omicidio di Piscitelli, detto Diabolik ad agosto 2019

‘Diabolik’, il capo ultrà della Lazio era stato ucciso con un colpo di pistola alla testa esploso da un killer vestito da runner il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana, a Roma.

Oggi sono pubbliche le intercettazioni su cui hanno lavorato le forze dell’ordine, le quali provano l’identità del mandante dell’omicidio all’interno di una faida tra i Bennato e la banda di Fabrizio Piscitelli, “un uomo notoriamente inserito, con il ruolo di vertice, nei maggiori contesti criminali della Capitale, oltre ad essere noto quale leader di un gruppo della tifoseria organizzata della società sportiva Lazio, i cosiddetti “Irriducibili”.

Omicidio Diabolik, le intercettazioni

“Nella conversazione del 20 aprile è esplicita l’attribuzione a Raul Calderon dell’omicidio Piscitelli quale esecutore materiale. Parlando ancora degli omicidi già commessi e di quello in programma per il successivo mese di giugno, Enrico Bennato afferma espressamente che a uccidere Diabolik è stato ‘Francisco’ (soprannome di Calderon ndr), fatto noto a tutti pure se gli inquirenti non hanno le prove. “Mo Francisco do sta?” chiede l’interlocutore. “E’ scappato via, l’ho mandato via in Spagna. Non lo dì manco…lo sanno che l’ha ammazzato lui quello sulla spiaggia oh…ha ammazzato Diabolik. Lo sa tutta Roma… le guardie però non hanno le prove. Io so indagato oh! So indagato de Diabolik, mo a San Basilio e quello sulla spiaggia….”.

“Le parole di Bennato appaiono particolarmente credibili non soltanto per il contesto riservato in cui sono pronunciate all’interno della propria abitazione e rivolte a persone di cui sembra avere piena fiducia ma anche perché egli confessa il proprio coinvolgimento in uno degli omicidi di cui stanno parlando, quello dell’albanese Sheajh e ‘accusa’ altresì il proprio fratello Leandro, quale mandante dell’omicidio Piscitelli”. Lo dichiara il Gip.

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