Ostia, storia di discriminazione: la lotta di una famiglia per l’assistenza del figlio disabile

Eleonora soffre di due malattie genetiche rare e di autismo, e i genitori hanno dovuto lottare per anni per ottenere assistenza per la loro figlia

Persona con disabilità aiutata da un accompagnatore

Persona con disabilità aiutata da un accompagnatore

La storia di Eleonora, una 19enne disabile di Ostia, raccontata anche da Valeria Costantini sul Corriere della Sera, è un esempio di come la discriminazione e la mancanza di strutture assistenziali possano rendere la vita difficile per le famiglie con figli disabili.

La lotta per l’assistenza del figlio disabile è un calvario quotidiano

Eleonora soffre di due malattie genetiche rare e di autismo, e sua madre Giulia e suo padre Maurizio hanno dovuto lottare per anni per ottenere assistenza per la loro figlia.

La famiglia aveva iniziato a frequentare un centro diurno gestito dall’Associazione Scuola Viva Onlus, dove Eleonora poteva socializzare e ricevere terapie. Tuttavia, a marzo, l’operatore sanitario che la seguiva è andato via e non è stato sostituito. La struttura ha chiesto alla Asl Roma 3 di inviare un operatore sanitario adatto a gestire disabilità comportamentali gravi, ma la risposta è stata di ripristinare le terapie che spettano a Eleonora.

La famiglia si è sentita abbandonata e ha scritto a tutti, chiedendo ripetutamente alla Asl se poteva colmare questo vuoto. Non hanno ricevuto risposte. La storia di Eleonora è solo un esempio di come le famiglie con figli disabili siano lasciate al loro destino, senza assistenza e senza soluzioni.

La lotta per l’assistenza del figlio disabile è un calvario quotidiano per le famiglie, che devono pagare costosi badanti ed educatori per occuparsi dei loro figli mentre sono al lavoro. La storia di Eleonora è un esempio di come la discriminazione e la mancanza di strutture assistenziali possano rendere la vita difficile per le famiglie con figli disabili.

Gli ostacoli che le famiglie con figli disabili affrontano a Roma

  1. Assistenza sanitaria: La percentuale di soddisfazione per i servizi sanitari è più bassa al Sud e in generale gli italiani sono meno soddisfatti dei trasporti pubblici rispetto ai loro vicini europei.
  2. Pulizia delle strade: In circa tre quarti delle città italiane, meno della metà degli abitanti si ritiene soddisfatta della pulizia della città. Di questo gruppo fanno parte tutte le città meridionali e le città più grandi.
  3. Alloggi: Il problema è fortemente accentuato a Firenze, Milano e Bolzano/Bozen (dove meno del 5% dei residenti ritiene la ricerca di un alloggio un’operazione semplice).
  4. Solidarietà e accoglienza: In gran parte della città dell’universo d’indagine, percentuali relativamente basse di persone ritengono facile trovare un buon alloggio a un prezzo ragionevole. Il problema è fortemente accentuato a Firenze, Milano e Bolzano/Bozen.
  5. Sicurezza: Nelle città italiane si osservano le percentuali più basse di persone che si sentono sicure a camminare da sole di notte nella propria città. Le quote più ridotte (inferiori al 30%) si rilevano a Catania, Milano, Taranto, Genova, Venezia, Parma e Bari.
  6. Efficienza amministrativa: Una bassa efficienza percepita dell’amministrazione pubblica locale è espressa in quasi tutte le città dell’Italia meridionale e in città come Roma, Firenze, Perugia, Genova, Milano, Torino, Venezia.