Roma, chiusura storica pasticceria Cavalletti. La raccolta firme sui social

La chiusura della pasticceria Cavalletti, a via Nemorense, lascia l’amaro in bocca. Si dice che Elisabetta II ne apprezzasse il millefoglie

chiusura pasticceria cavalletti

Una dolce sorpresa della pasticceria Cavalletti immortalata da un utente su Facebook

La chiusura della pasticceria “Cavalletti” lascia l’amaro in bocca. Gli abitanti del quartiere Trieste ormai erano abituati al millefoglie, la sua specialità.

La pasticceria, aperta nel 1951 a via Nemorense, è entrata nella leggenda. Non solo nel suo quartiere. Si narra infatti che anche la Regina Elisabetta II si facesse recapitare un millefoglie direttamente Buckingham Palace. Oltre ai palati d’oro, il laboratorio era la gioia degli anniversari e delle feste di compleanno degli abitanti del rione.

Corre voce che gli eredi abbiano deciso di non continuare l’attività, ma non si sa per quale motivo. Tra l’altro, le guide gastronomiche inserivano la pasticceria nella top 5 d’Italia. Il dispiacere di gola si è tradotto persino nella proposta di una raccolta di firme sui social. La pagina “Il Millefoglie è solo Cavalletti!” conta più di 1.900 “mi piace”. Un cliente si professa addirittura “distrutto”.

chiusura pasticceria cavalletti
Un cliente della pasticceria affida a Facebook il “ricordo” del millefoglie

La chiusura della pasticceria nonostante l’affetto per i “laboratori” di prossimità

Sui social il tam tam della clientela che fino a pochi giorni fa, sorpresa dalla chiusura inaspettata, si domandava quale fosse la data di riapertura di questo “paradiso terrestre”. “Ho sentito il proprietario e mi diceva che riaprivano a settembre… spero non abbiano cambiato idea negli ultimi 20 giorni”, scrive una donna. “Ho sentito un mio amico della zona e purtroppo me lo ha confermato”, annuncia un altro. Al quale segue il dispiacere di Marco: “grazie della notizia, Alex. Eh sì, un pezzo di Roma che se ne va“.

Non si sa se la chiusura sia dovuta alle difficoltà economiche causate dal lockdown, ma sicuramente questo episodio rientra nella cornice della crisi delle botteghe – anche gastronomiche – che tuttavia nel corso della chiusura sono state riscoperte dagli abitanti della zona.

Lascia un commento