Roma, Paolo Pace: “Mobbing nei miei confronti, mi sono trovato solo”

Il presidente dell’VIII Municipio: “Dopo mesi di estenuanti tentativi, non si è riusciti a portare un minimo di buon senso all’interno del gruppo”

Paolo Pace, presidente dimissionario dell'VIII Municipio di Roma, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich "Roma ogni giorno". Pace ha spiegato i motivi della sua scelta: "Dopo mesi di estenuanti tentativi, non si è riusciti a portare un minimo di buon senso all'interno del gruppo. Mi sono trovato sempre più solo e con una feroce opposizione interna che ha impedito che la collettività potesse beneficare dei vantaggi che stavamo portando in campo".

"Sui giornali – ha aggiunto il presidente – ho letto cose che non ho mai detto sulla Raggi, sto valutando se procedere per vie legali. Le mie uniche dichiarazioni sono quelle che ho fatto attraverso il comunicato stampa. La sindaca e i consiglieri comunali mi sono sempre stati vicino".
Pace ha poi dichiarato: "C'è stato un mobbing nei mei confronti e questo è evidente anche da atti pubblici. In nove mesi di amministrazione l'opposizione interna non ha portato a casa nessuna proposta di delibera, nessun progetto. Una parte dei consiglieri, invece, ha lavorato insieme a me. Se la stessa collaborazione ci fosse stata anche con gli altri consiglieri ora saremmo il Municipio modello".

"Qualcuno – ha inoltre affermato il presidente dimissionario – crede che tutti siano uguali e che un consigliere conti quanto una sindaca. Per me questo concetto è aberrante: è vero che uno vale uno, ma nel rispetto dei ruoli, delle competenze e delle capacità professionali".

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