The China Study: malattie della povertà e malattie dell’abbondanza

Incidenza dell’alimentazione sulla salute dell’uomo nel mondo

Proseguiamo nel nostro viaggio sull’alimentazione al fine di scoprire il rapporto fra questa e le principali malattie del nostro tempo. E partiamo sempre dalle conclusioni cui è giunto il famoso Progetto Cina, la ricerca scientifica più ampia e approfondita in questo campo. 

I ricercatori del progetto hanno definito polmonite, tubercolosi, malattie infettive, parassitosi, eclampsia, cancro dello stomaco e del fegato come “Malattie della Povertà”, mentre malattia coronarica, ictus e ipertensione, cancro della mammella, della prostata e del polmone, diabete e osteoporosi sono state definite “Malattie dell’abbondanza”.

Mentre queste ultime sono le principali responsabili di morti premature nei paesi occidentali, lo studio diretto dal dott. Campbell ha rilevato che in Cina avevano bassa incidenza, confermando la relazione tra questa classe di patologie e l’assunzione di cibi animali (grassi e proteine in primis).

L’assunzione di cibi ricchi di grassi e proteine, chiaramente collegata al livello di sviluppo economico dei singoli paesi, si è dimostrata essere causa di malattie dell’abbondanza anche nella stessa Cina e, specificatamente,  tra la popolazione benestante nei pressi di grandi città.

L’introduzione nella dieta in Cina anche di sole piccole quantità di prodotti animali risultò in grado di aumentare significativamente i rischi di malattia coronarica, cancro e diabete; al contrario è stato osservato che maggiore era la percentuale di prodotti vegetali assunti, minore era il rischio di essere soggetti alle stesse malattie.

Appare scientificamente evidente dai dati raccolti dal Progetto Cina che  la concezione occidentale di dieta sia da rivedere radicalmente e che un’alimentazione basata sui vegetali, come la dieta tradizionale cinese, possa offrire molti vantaggi per la salute: i dati emersi dallo studio hanno evidenziato come la dieta della maggior parte dei cinesi che vivevano in zone rurali comprendeva solo 4 grammi di proteine animali al giorno, contro i 71 grammi della dieta occidentale.  Ebbene, in queste zone rurali, il pericolo di contrarre una malattia coronarica o il diabete o il tumore della prostata era pressochè vicino allo zero..

Ma vediamo più da vicino su quali fattori ha maggiore incidenza l’alimentazione basata su cibi animali grassi e proteici:

1) Obesità

I ricercatori del Progetto Cina sono giunti alla conclusione che il tipo di cibo assunto influenza l’obesità più dello stesso numero di calorie ingerite.  Ed infatti, nonostante i cinesi assumessero circa 270 Kcal in più rispetto agli statunitensi, l’obesità in Cina era di gran lunga inferiore rispetto agli USA.  Visto, poi,  che  la dieta della popolazione cinese studiata comprendeva il triplo dei carboidrati e solo il 30% dei grassi assunti dagli statunitensi, la conclusione non poteva che essere che i grassi venissero immagazzinati con più facilità dall’organismo, mentre quest’ultimo, per produrre energia e calore, avesse necessità di consumare un maggior numero di calorie derivanti da amidi.   

2) Colesterolemia e malattie cardiovascolari

È stato osservato che il livello di colesterolo nel sangue (valore direttamente proporzionale al rischio di contrarre malattie cardiovascolari) nei cinesi era considerevolmente inferiore rispetto a quello degli statunitensi ed il rischio di un cinese, al di sotto dei 65 anni, di contrarre una malattia coronarica era 17 volte più basso che negli Stati Uniti.  Lo studio ha rilevato che la differenza tra i livelli di colesterolo nel sangue è strettamente correlata al consumo di carne (sia rossa che bianca), latticini e uova. Altro mito sfatato dal Progetto Cina è che la carne magra sia meno dannosa di quella grassa in relazione alla colesterolemia.

Nel prossimo articolo esamineremo più da vicino il rapporto tra dieta a base di proteine animali e le varie tipologie di tumore

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