The China Study: rapporto fra alimentazione e malattie occidentali

Pubblicato nel 2005 dal dottor Campbell, è un’opera colossale basata sui risultati medico-scientifici del Progetto Cina

Il ponderoso lavoro esamina scientificamente la relazione che esiste tra cibo e malattie cardiovascolari, cancro e diabete e la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare queste patologie o arrestare e invertire un loro sviluppo in corso attraverso l’alimentazione.

Campbell identifica gli alti livelli di colesterolo nel sangue come uno dei più significativi indicatori di rischio per il cancro e le altre malattie diffuse nei paesi occidentali ed osserva che l’aumento del colesterolo nel sangue è direttamente proporzionale all’assunzione di proteine animali.

I cibi che contengono grassi saturi e colesterolo aumentano anch’essi il colesterolo nel sangue, ma non come le proteine animali. Al contrario, i cibi vegetali non contengono colesterolo e, in diversi modi, contribuiscono a diminuire la quantità di colesterolo presente nel corpo.

Per il dottore statunitense, la conclusione cui arrivano i  risultati del Progetto Cina è che più è bassa la percentuale di cibi animali consumati, maggiori sono i vantaggi per la salute e che “non è  irragionevole presumere che la percentuale ottimale di cibi animali nella dieta sia pari a zero, almeno per chiunque abbia una predisposizione genetica per una malattia degenerativa»

Nel “The China Study”  il dr. Campbell sostiene anche che oggi vi è una grande confusione sulle nozioni nutrizionali, prodotta da lobby influenti, istituzioni governative e studiosi irresponsabili.  Ed arriva a criticare aspramente le innumerevoli diete alimentari, proposte nella storia dell’alimentazione e della salute, da sedicenti dietologi, biologi, medici o da professionisti di altri settori, votati alla causa salutista, per convinzioni personali o per interesse economico.

Si possono condividere o meno i risultati scientifici cui è giunto il Progetto Cina che viene ripreso da “The China Study”, (qualcuno è arrivato a definirlo “una serie di speculazioni completamente prive di fondamento), ma quest’ultimo  sembra possedere le caratteristiche in apparenza più condivisibili, non foss’altro per l’indicazione di aumentare il più possibile il consumo di vegetali a scapito di cibi di origine animale diretta (carne e insaccati) e indiretta (prodotti caseari).

Con i prossimi articoli passeremo alla analisi di come la nostra alimentazione può incidere sull’insorgenza di specifiche malattie croniche o degenerative e come, talora, la modifica del regime alimentare può evitare detta insorgenza o addirittura provocare la regressione di malattie già in atto.

 

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