Tpl. Controllori a terra per evitare bus affollati, Green pass sui mezzi pubblici?

Il ministro dei Trasporti spiega le nuove misure di contenimento Covid per il Trasporto pubblico locale

autobus pieno

Autobus affollato

Nell’ambito delle misure per il Trasporto pubblico locale alla ripresa autunnale, in chiave di contenimento Covid, “nella prima fase i controllori opereranno a terra per evitare di far salire le persone quando l’autobus è già pieno“. Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, lo dice ad Agorà su Rai3.

Obbligo per Comuni di comunicare ai cittadini

I controllori saranno “inizialmente” a terra, precisa Giovannini, ed è in corso “un tavolo con i sindacati per migliorare la sicurezza degli operatori in caso si rischino reazioni ‘non idonee’ dei viaggiatori”. Tra le misure c’è anche “l’obbligo per i Comuni di fare comunicazione ai cittadini”, prosegue Giovannini, perché ad esempio “a Roma dicevano che ci sono mezzi aggiuntivi ma i cittadini non lo sapevano e non salgono”.

Giovannini: Green pass sui mezzi pubblici? Non aiuterebbe

Introdurre il Green pass sui mezzi pubblici? “No”, non garantirebbe più sicurezza; lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, intervenendo ad Agorà su Rai3. “Non sarebbe gestibile sul piano organizzativo, ne abbiamo discusso con le Regioni nei mesi scorsi”, spiega il ministro, per cui “scorciatoie non ce ne sono” e piuttosto si stanno approntando “una serie di strumenti”, appurato che “non esiste un unico strumento risolutivo”.

Oltre 600 milioni di euro per potenziare i mezzi pubblici

Ad esempio, il titolare del MIMS ricorda lo stanziamento “di oltre 600 milioni nel secondo semestre per permettere alle Regioni e Comuni di potenziare i mezzi pubblici”, un intervento tale per cui “nel primo semestre con 250 milioni di finanziamento statale nelle ore di punta i mezzi pubblici sono aumentati di circa il 15-20%. Adesso abbiamo 600 di milioni e infatti stiamo ricevendo i piani regionali che indicano un potenziamento”, mentre si lavora anche sullo “sfasamento degli orari”, conclude Giovannini. (Ran/Dire) 

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