Valmontone, riparte il progetto Capra e Cavoli

Riprende il progetto sulla sensibilizzazione alle tematiche ambientali che coinvolge gli studenti del “Gigli”

Con la ripresa delle lezioni è cominciata la seconda fase (fase finale) del progetto “Conoscere ed agire per salvare capra e cavoli” che coinvolge più di venti studenti del penultimo anno dell’Istituto per il turismo "E.Gigli" di Valmontone. Il progetto è stato presentato dal Comune (capofila) e dall’Università Agraria con l’adesione dell’Istituto "E.Gigli" di Valmontone e finanziato dalla Regione Lazio con un limitato cofinanziamento da parte dei due enti.

Il progetto ha l’obiettivo di  fornire agli studenti interessati strumenti cognitivi ed operativi rispetto alle tematiche della tutela ambientale, del riciclo dei materiali, delle potenzialità economiche e  turistiche del territorio locale inteso come bene comune della collettività,consentendo così ai giovani di interagire con la comunità e contribuendo alla rottura della separatezza scuola-mondo esterno. 

Esso si  sta sviluppando  in attività seminariali, in lezioni teoriche,ed in attività di laboratorio. Queste ultime riguardano :

la realizzazione  di panchine usando  legno riciclato, da piazzare a tempo debito nell’area della Cacciata o in altra sede individuata dall’Università Agraria;

la realizzazione di cartelli informativi  sulle principali  specie vegetali  per  un percorso naturalistico di poco meno di un chilometro sempre nella Cacciata.

 Vi collaborano, oltre al personale della scuola,operatori e professionisti esterni, come il prof. Luigi Cuppone, insegnante all’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Roma. Sul piano didattico è evidente l’intreccio con materie qual Italiano, Scienze, Geografia, Economia. Grazie anche all’ulteriore spinta data dalla nuova Preside, prof.ssa Patrizia Fiaschetti,gli studenti  hanno aderito in modo massiccio all’iniziativa e lavorano con entusiasmo e partecipazione. Il progetto potrebbe inserirsi in   un più ampio intervento di valorizzazione delle zone demaniali, in perfetta armonia con le attività agricole esistenti.

Giuseppe di Pietro,coordinatore del progetto

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