Zanzare, ad attrarle è il nostro odore. Una ricerca spiega il perché

Una ricerca ha dimostrato perché le zanzare ci perseguitano. Ad attrarre gli insetti sarebbero proprio le punture precedenti

Una donna si gratta il braccio morso da una zanzara

E’ senza dubbio uno degli aspetti meno piacevoli della stagione in corso.  Di notte, di giorno, senza soluzione di continuità. Sovente ci tiene compagnia, facendoci visita senza preavviso, come è solito fare un ospite indeisiderato.

Stiamo parlando della zanzara, insetto appartenente alla famiglia dell’ordine dei Ditteri, che conta più di 3500 specie diverse. Come è noto, molta croce e poca delizia delle nostre estati.

E’ cosa risaputa che quasi nessuno sarebbe immune alla possibile puntura, indipendentemente dalla forte, scarsa o nulla reazione della pelle, legata a sistemi di risposta di ciascuno. Ciò che ancora non si sapeva è che un ulteriore studio ha permesso di scoprire che la puntura stessa è, di fatto, un richiamo per altri insetti. Questo poiché modificherebbe il microbiota dell’epidermide, cioè i batteri presenti sulla pelle, rendendo perciò la persona più esposta ai rischi.

A confermarlo una ricerca apparsa sulla rivista Cell, che appunto ha individuato i batteri come causa attrattiva per le zanzare. Quest’ultime sono attratte da particolari sostanze rilasciate in seguito a punture precedenti, in particolare l’acetofenone. Questa sostanza è presente anche in natura, in alimenti quali mele, formaggi, albicocche, banane, carne di manzo e cavolfiori. Altre motivazioni potrebbero essere ricondotte a calore e odore di essere umani e dell’ambiente.

Definitivamente smentita, ove ancora ve ne fosse la necessità, la vecchia leggenda per la quale gli insetti colpiscano i soggetti con il cosiddetto “sangue dolce”. Le zanzare attaccano chiunque, pungendo senza alcuna discriminazione. Ciò che realmente differisce, è la reazione da individuo a individuo. Taluni soggetti rispondono in maniera quasi del tutto indifferente all’attacco della zanzara e la dimostrazione di ciò è riscontrabile nella mancanza di segni, nei tempi immediatamente successivi al contatto.