Zimbawe, le infermiere scioperano e il governo le licenzia tutte

Succede alla vigilia del 38° anniversario dell’indipendenza: 10.000 infermiere licenziate per essersi rifiutate di entrare in servizio

Un licenziamento “con effetto immediato” di tutte le infermiere del servizio sanitario nazionale. Lo riferisce il sito della Bbc ed è così che il  vicepresidente Constantino Chiwenga, in un intervento, ha annunciato la drastica mossa del governo zimbawese per stroncare le tensioni nel mondo del lavoro.

Cosa hanno fatto di tanto grave le sanitarie? Hanno scioperato per il pagamento delle indennità e la reintroduzione della scala salariale, rifiutandosi di rientrare in servizio “sino a quando gli stipendi non verranno accreditati” ha spiegato un rappresentante della Zimbabwe Nurses Association (sindacato di categoria).

Ma secondo Chiwenga le infermiere ignorano il fatto che il ministero della Salute abbia messo a disposizione ben 17 milioni di dollari zimbabwesi per far fronte alle loro richieste. O meglio, fingono di ignorarlo, in quanto la “mobilitazione non ha nulla a che fare con i diritti dei lavoratori e con le loro condizioni ma è mossa da meri interessi politici”. Quindi, col fine di salvaguardare i pazienti, il governo ha deciso di “licenziare tutte le lavoratrici coinvolte con effetto immediato”.

Come farà il paese a sostituire le infermiere spedite a casa? Il Consiglio dei servizi sanitari è stato subito incaricato dal governo i utilizzare lo stanziamento di cui sopra per assumere gli infermieri disoccupati e reinserire quelli in pensione.

Eppure per i medici c’era stato un trattamento assai diverso: recentemente, il presidente Emmerson Mnangagwa aveva dovuto aumentare lo stipendio dei “dottori” per porre fine a un loro sciopero.

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