Atac, troppe aggressioni e stress: un autista su cinque vuole cambiare mansione

Le selezioni interne svolte da Atac indicano che un quinto degli autisti del trasporto pubblico capitolino cambierebbe mansione

Sono all'ordine del giorno le lamentele sull'azienda dei trasporti pubblici di Roma: bus sovraffollati, corse che saltano, veicoli guasti, scioperi che aumentano le tensioni…questa estate gli autobus hanno anche iniziato a prendere fuoco da soli.

L'autocombustione dei bus ci porta dritti all'inferno dei mezzi di trasporto di Roma, che non riguarda però solo ciò che subiscono gli utenti, ma anche i conducenti, più precisamente il 20% circa dei 6.500 autisti Atac. I dati provengono dalle selezioni interne svolte all'azienda capitolina, che ha proposto la possibilità di candidarsi per diventare operatori di capolinea e addetti alla sala operativa. Insomma, un autista su cinque vorrebbe spostarsi dal posto di guida a mansioni diverse dal volante.

I disagi maggiori sono relativi all'orario di turno che si è allungato, alla logistica degli spostamenti perché non di rado un autista inizia il suo turno in una zona di Roma e finisce al capolinea opposto a fine lavoro, ritrovandosi in difficoltà per il ritorno a casa. E poi, non meno gravi, ci sono le aggressioni, che negli ultimi anni sono aumentate. A poco sono servite le cabine di protezione e le locandine di avviso dei rischi penali che si corrono minacciando e insultando il personale di guida.

Qualche giorno fa a proposito del grandioso e super commentato film “Joker”, Franco Gabrielli, il capo della polizia, ha detto che "Roma non è Gotham City" in risposta a Lidia Borzì…eppure, a quanto pare, non tutti sono proprio d'accordo.

Secondo un componente RSU del sindacato Filt Cgil, "Sarebbero 370 gli autisti in meno registrati negli ultimi 3 anni. Una carenza che si ripercuote dannosamente sul normale servizio giornaliero, un buco che non è stato riempito con assunzione di personale. Le consueguenze di ciò sono state un aumento dell'orario di lavoro, diminuzione dei giorni di ferie annuali, e condizioni di salute a rischio, in molti casi critiche dei dipendenti. Le vetture che circolano su Roma hanno in media una decina d'anni – prosegue l'RSU – presentano gravi problemi alle sospensioni, che sono rigide, non rispondendo più alle sollecitazioni delle strade disastrate della Capitale".

"Questo stato di cose incide pesantemente sul benessere dei conducenti, che ravvisano problemi alla schiena e all'udito, oltre a livello cardiaco – ha spiegato il membro RSU – dovuti agli ammortizzatori andati, al loro frastuono che producono sugli avvallamenti e buche del manto stradale. Stress psicologico dovuto anche alle relazioni sempre più difficili da gestire con gli utenti spazientiti dalle lunghe attese e dalle inefficienze degli autobus".

Le aggressioni rappresentano un fenomeno ormai allarmante per i dipendenti Atac. Quali sono le risposte dell'azienda d'intesa con le autorità? Cabine di guida più resistenti, con porte isolate dai passeggeri, pulsante di emergenza per instaurare una comunicazione veloce con le Forze dell'Ordine, allarme silenzioso collegato alla centrale operativa (dispositivo in dotazione a tutte le vetture), telecamere di vigilanza sui nuovi bus, autisti nominati agenti di polizia amministrativa, presenza di forze dell'ordine in borghese a bordo dei mezzi. 

"Proprio ieri si sono svolti i test del concorso interno per autisti che intendono cambiare mansione specifica, attraverso la Job protection, frutto di un accordo sindacati – azienda. Sono stati 640 i conducenti che hanno risposto per passare alla gestione satellitare della vettura. mentre 620 sono state le richieste per operatori di capolinea, in concomitanza al controllo satellitare – ha affermato l'RSU – I nuovi mezzi pubblicizzati dal sindaco non vanno a sostituire i vecchi, questi continuano a girare e i nuovi sono in più che richiedono personale in più. Ogni vettura ha bisogno in media di 3 persone al giorno ( 3 autisti)", conclude. 

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