Caso Orlandi. Arcivescovo Canterbury al Cardinale Paoletti: di Emanuela parliamone a voce

Il fratello di Emanuela racconta di un documento in cui si parla della permanenza della sorella in Inghilterra

Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, la 15enne vaticana scomparsa nel 1983

Il caso di Emanuela Orlandi, la giovane ragazza cittadina vaticana, scomparsa quaranta anni fa, negli ultimi tempi sta registrando un interesse costante da parte dell’opinione pubblica, e questo grazie soprattutto all’impegno profuso dal fratello Pietro Orlandi. Due sono state le conseguenze più rilevanti di questo movimento di attenzione sulla vicenda. Una è l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul caso, per effettuare delle indagini da affiancare a quelle della magistratura. Al momento la Camera dei Deputati ha approvato. La seconda è la convocazione in Vaticano di Pietro Orlandi, mai successo prima d’ora.

Novità sul caso Emanuela Orlandi

“Uno dei documenti che ho e che sicuramente ora che andrò dal promotore di giustizia presenterò è una lettera tra il cardinale Poletti e un altissimo rappresentante della chiesa inglese, parlano di Emanuela”. Lo ha affermato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, intervenendo nella trasmissione televisiva “DiMartedì” andata in onda su La7 la sera del 5 aprile 2023.

“La cosa strana è che l’arcivescovo di Canterbury nel ’93 manda questa lettera al cardinal Poletti indirizzata a via Clap Marrode, quella via che poi è indicata nel famosi cinque fogli”, ha continuato.

L’arcivescovo di Canterbury è la massima autorità spirituale della Chiesa anglicana e della comunione anglicana. 

“In quella lettera in particolare è l’arcivescovo che scrive a Poletti, e dice: ‘ho saputo che lei in questo momento sta a Londra quindi spesso ci siamo scritti e riguardo la questione di Emanuela Orlandi forse è il caso che ci incontriamo direttamente‘, in inglese è scritta la lettera naturalmente”, ha spiegato Orlandi. (Adnkronos)

Pietro Orlandi convocato in Vaticano

“È la prima volta che veniamo convocati”, ha dichiarato Laura Sgrò, avvocato di Pietro Orlandi, riferendosi all’incontro che il fratello di Emanuela avrà con il Promotore di giustizia del Vaticano che ha contattato la famiglia della scomparsa per un incontro che si terrà dopo Pasqua.

L’indefesso Pietro Orlandi quel giorno porterà diversi documenti, tra cui quattro fogli di una chat dei primi anni del pontificato di Papa Francesco, in cui si parla del caso di Emanuela. Intervenendo alla trasmissione “Di martedì” Orlandi ha anche affermato: “Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell’abuso sia stato organizzato.

È stata portata da qualcuno per creare l’oggetto del ricatto e siccome il Vaticano da quarant’anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità… Certo, se nel ’93 si parlava normalmente della pedofilia dei cardinali come se fosse una cosa normale e accettata, uno può pure pensare che la pedofilia sia anche più su di quei cardinali”.

Emanuela Orlandi in Inghilterra

Inoltre il legale della famiglia Orlandi chiederà che vengano ascoltati alcuni testimoni dell’epoca. “Porteremo anche la documentazione in cui si parla della permanenza di Emanuela in Inghilterra, è una documentazione che va analizzata, anche per capire se è attendibile”, ha detto ancora Laura Sgrò. Proprio Pietro Orlandi ha diffuso ultimamente la voce di un supposto trasferimento di sua sorella prima in Sardegna e successivamente in Inghilterra, che sarebbe stato confermato in una raccolta di documenti relativi al caso di cui non si conosce però l’attendibilità.