Da Bake Off alle stelle, la scalata di Ireninsky alias Irene Tolomei

Proprio in questi giorni gli innamorati festeggiano San Valentino e noi vi raccontiamo l’amore tra una giovane ragazza romana e la pasticceria

Irene Tolomei, Colosseo

Irene Tolomei, Colosseo

Siamo a febbraio e proprio in questi giorni gli innamorati festeggiano San Valentino, il loro Patrono ed è proprio una storia d’amore quella che vogliamo raccontarvi: l’amore tra una giovane ragazza romana e la pasticceria. Un amore anche ostacolato fin quando la travolgente passione non ha lasciato dubbi né incertezze, vuole diventare la migliore pasticcera del mondo!

Irene con i genitori durante la partecipazione a Bake off

Bake Off Italia, parte da lì Irene Tolomei

Lei è Irene Tolomei, sguardo timido ma che nasconde una grande determinazione, viso conosciuto dagli amanti dei talent culinari. Difatti la nostra Irene nel 2018 partecipò alla sesta edizione di Bake Off Italia, show televisivo dedicato alla pasticceria in onda su Real Time, nel quale arrivò seconda. Bake Off arrivò subito dopo una Laurea in Scienze Biologiche con 110 e lode ed immediatamente prima dell’iscrizione alla CAST Alimenti, scuola di alta formazione di cucina e pasticceria fondata tra gli altri dal Maestro Iginio Massari.

Un 2018 sicuramente da incorniciare per Irene (o Ireninsky, come piace farsi chiamare sui social, dove è molto seguita), l’inizio di una scalata impegnativa ma che la sta portando sempre più in alto. Da due anni è Head Pastry Chef del ristorante Aroma (1 stella Michelin) all’interno dell’Hotel Palazzo Manfredi con vista sul Colosseo; precedentemente, tra le altre, l’importante esperienza a Villa Crespi (3 stelle Michelin) sul lago d’Orta alla corte dello chef Antonino Cannavacciuolo. E’, inoltre, docente presso la Italian Chef Academy, rinomata scuola di cucina e pasticceria di Roma. Ma facciamoci raccontare qualcosa in più da lei…

Irene con il compagno Roberto

Pasticceria, mon amour

Buonasera Irene, cosa spinge una neolaureata in Scienze Biologiche a sognare di diventare una delle migliori pasticcere del mondo?

Diciamo che il mio è stato un percorso particolare, non ho abbandonato la Biologia anzi ho portato a termine i miei studi poi però ho seguito la mia passione, il lato più emotivo. Dopo la Laurea ho provato ad immaginarmi dieci anni dopo e su cosa mi avrebbe soddisfatto di più: stare dietro un computer a fare le analisi del sangue o dentro una pasticceria? E la risposta è stata semplice e cristallina.

Allora, perché hai fatto l’Università se già cresceva in te la passione per la pasticceria?

Già venivo da studi scientifici ed è comunque un campo che mi piace ed a quel tempo fare qualcosa di completamente diverso mi faceva paura. Inoltre, mio nonno era ristoratore ed in famiglia mi hanno sempre sconsigliato di intraprendere un percorso faticoso e dove bisogna fare molti sacrifici. Però poi arriva il momento in cui bisogna fare i conti con le proprie passioni.

La Carrot cake di Irene Tolomei

Cos’è per te la pasticceria?

Io dico sempre che è il perfetto connubio tra arte e scienza. C’è la parte artistica dove abbiamo la possibilità di creare un qualcosa che sembra altro, anche sculture, soprattutto grazie alle nuove tecnologie di cui siamo in possesso, cosa comunque più difficile in cucina. Poi c’è la scienza, durante la preparazione di un dessert in ogni passaggio c’è una reazione chimica e grazie ai miei studi riesco a risolvere eventuali problemi o errori ed evitarli in futuro.

I dolci sono divertimento assicurato

Cosa vuoi trasmettere, con i tuoi dolci, agli ospiti del ristorante?

Non voglio trasmettere altro che divertimento. I miei sono dolci semplici ma inevitabilmente all’altezza del panorama che si presenta davanti l’ospite che viene a mangiare qui da Aroma, sicuramente un panorama inusuale e di prestigio. Il dolce non deve essere da meno, anzi in perfetto connubio. Mi piace ispirarmi allo stile trompe-l’oeil ovvero ricreare un qualcosa che somigli ad altro, mi piace divertirmi soprattutto.

Ricotta e visciole

Perché hai scelto la pasticceria da ristorazione?

Perché non mi piace la monotonia ed amo l’adrenalina. Già da piccola ero molto competitiva tanto che ho sempre fatto molti sport: karate, calcetto, boxe… Invece la pasticceria da laboratorio è abbastanza ripetitiva.

Nel 2018, subito dopo la Laurea hai partecipato al talent televisivo Bake Off, come mai questa decisione? Che esperienza è stata?

Erano sei anni, ovvero sin dalla prima edizione, che mandavo la mia candidatura ma non mi hanno mai preso invece quell’anno mi chiamarono e presi la palla al balzo. E’ stato divertentissimo anche se stancante, lì non esiste solo la pasticceria ma bisogna relazionarsi con i giudici, le telecamere, le interviste… poi non sapere cosa succederà è particolare, si vivono emozioni che porto ancora dentro. Dopo la partecipazione a Bake Off mi sono iscritta alla CAST Alimenti a cui è seguito uno stage alla pasticceria Gruè qui a Roma con Felice Venanzi e Marta Boccanera (intervista di ottobre 2023) e da lì ho iniziato le mie esperienze nella ristorazione.

Crostatina alla frutta di Irene

L’esperienza con Cannavacciuolo

Una delle esperienze più prestigiose è stata sicuramente quella a Villa Crespi da Antonino Cannavacciuolo, che esperienza è stata?

Anche qui ho mandato la candidatura quattro volte prima che mi chiamassero. Sono stata lì otto mesi, è stata tostissima ma l’esperienza più importante. Ho imparato un metodo che prima non avevo, sono sempre stata la capo partita di me stessa e facevo a modo mio invece a Villa Crespi ho avuto qualcuno che mi ha insegnato come fare le cose, metodo che ho riportato qui e con il quale mi trovo molto bene. Inoltre, a Villa Crespi ho conosciuto il mio attuale compagno (Roberto De Santis), anche lui pasticcere. Roberto voleva lasciare e io avrei dovuto prendere il suo posto. Invece siamo rimasti entrambi fino a quando anch’io ho deciso fosse arrivato il momento di andare via e siamo tornati a Roma insieme”.

Com’è lavorare con il proprio compagno?

Allora, Roberto è la parte più razionale ed organizzativa. Coordina la brigata, organizza il lavoro… mentre io sono la parte creativa, l’ideatrice dei dessert.

Irene Tolomei e il suo pane

Ho visto che ti dedichi anche alla panificazione!

Si, da due anni inforniamo il pane tutti i giorni così da averlo fresco ogni giorno. Facciamo anche la pizza, i taralli, i maritozzi, i grissini, le schiacciate al rosmarino… abbiamo almeno sei/sette tipologie di pane.

Leggendo qualcosa sui tuoi social si percepisce spesso un senso di rivincita da parte tua. E’ così? Verso di chi?

Quando ho iniziato il mio percorso professionale dopo Bake Off chiunque mi guardava come la raccomandata o quella che si sente già arrivata, ma non è così. Intanto, ho fatto una scuola professionale che mi è costata quasi ventimila euro, per farla ho venduto la macchina ed ho avuto bisogno anche dell’aiuto dei miei genitori; se mi fossi sentita già arrivata di certo non lo avrei fatto, magari mi mettevo a fare gli Show Cooking invece sono rimasta umile e ho iniziato da zero facendo tutte le tappe di crescita come se Bake Off non fosse mai esistito.

Poi, il fatto di essere arrivata seconda al talent mi ha bruciato parecchio, ero convinta di vincere, ma oggi ce la sto facendo, diversamente anche da tanti altri pasticceri che magari hanno una tradizione familiare importante mentre io vengo dal nulla ma con impegno e costanza sto raggiungendo risultati notevoli.

Finalista a “The ultimate Choco Cake Award 2019”

Profiterole, il mio preferito

Qual è il tuo dolce preferito?

Il mio dolce preferito è il profiterole, ordino sempre quello. Anche per il mio compleanno, ma ovviamente me lo faccio fare da altri.

Invece, un dolce creato da te a cui sei particolarmente affezionata?

Un dolce che ho a cuore è Il Colosseo con ricotta e visciole creato proprio qui per Aroma. E’ un dessert molto semplice con una crema di ricotta ed una variazione di visciole, piccole ciliegie tipiche del Lazio. Un ricordo affettivo particolare perché mia nonna aveva un albero di visciole nel suo paesino ed a me piaceva raccoglierle e mangiarle. Poi perché abbiamo creato uno stencil che riproduce il Colosseo tramite una stampante 3D di mio fratello.

Come vedi il tuo futuro? Cosa ti aspetti?

Chi lo sa!? Ultimamente vivo quasi alla giornata, sono convinta che le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti, senza stare lì ad ansimare nella speranza che arrivi qualcosa. Mi affido alla Divina Provvidenza. Sicuramente mi piacerebbe ricevere un premio importante o comunque partecipare ad un concorso importante sempre per affermare che sto facendo un percorso in salita da ormai sei anni. Ora sta iniziando il terzo anno qui da Aroma, nella mia città, sul menù c’è il mio nome, anche se faccio tutto insieme al mio compagno Roberto.