Facce toste

di Remo Sabatini

Riprende, bramosa e fervente, l’attività parlamentare perché, con le festività alle porte, non si sa mai quanto tempo rimane per parlare, tagliare, legiferare e, soprattutto, intascare.

E allora, dopo il tira e molla del canone Rai che non si sa bene come, non si sa bene quando, si pagherà in modo nuovo e più competitivo, si ritorna ad inventare ancora. Nuovi “balzelli” e nuove tasse travestite da innovazioni che graveranno sulle famiglie, fino all’impossibile nei secoli dei secoli, amen.

Le tasche della gente, intanto, continuano ad essere depredate, violate. Come nulla fosse si prosegue negli aumenti di tutto e per tutto per giustificare i saccheggi di sempre che hanno vuotato le casse di uno Stato sull’orlo del baratro.

Ed allora si assiste all’ennesimo teatrino della politica che non sa più che pesci pigliare e mischia le carte ogni cinque minuti cinque. Sbagliato il candeggio e con le vecchie casacche scolorite, i personaggi si confondono tra gli schieramenti agli ordini del Fonzarelli di turno, dopo il pellegrinaggio europeo in odor di santità.

“E’ dura, dicono i politicanti, ma ce la dobbiamo fare!” Già. E’ dura, veramente. Un altro buco alla cinghia e si arriverà a mangiare il Panettone. Però, poi, viene anche da pensare e, al di là del risultato di Roma e Juventus nella lotta scudetto, qualcuno dovrebbe cominciare a spiegare perché “bisogna tagliare, aumentare, ridurre e portare l’IVA al 25%”. Perché la cinghia da bucare deve essere sempre quella della gente? Ma soprattutto quel qualcuno dovrebbe spiegare, e bene, perché si continuano a chiedere sacrifici agli italiani e ad un Paese devastato mentre, nel frattempo, si sono regalati 90 miliardi 90! di tasse ai signorotti di slot e video poker. 90 miliardi di euro non si trovano per strada (a meno di non girar di notte) e, non ci vuole nemmeno in questo caso un genio, sarebbero potuti essere un toccasana incredibile per l’economia italiana.

Ma come si fa a tassare anche l’aria e l’ombra, a trattare le case di proprietà come fossero Ferrari,  a regalare la vita di piccole imprese e lavoratori che non arrivano al 15 del mese, mentre miliardi e miliardi non vengono riscossi ed anzi, azzerati?

Come si fa a tagliare sui servizi sociali e sul lavoro, sulle pensioni che, ormai, per ritirarle ci vuole uno scienziato, sulle infrastrutture, sulle persone diversamente abili, sui disoccupati veri, sui malati, sugli operai che respirano veleni, sulla gente che ha ancora il coraggio di fare impresa in questo accidenti di Paese?

Come si fa? Quanti soldi volete per andare ad illuminare l’economia di un altro Stato?

Il Santo Natale si avvicina. La prossima “riffa”sotto l’albero sarà dedicata a voi. Tutto regolare. Fattura compresa.

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